...Una busa diverso il lago... |
“...malla magiore (montagna) ecquella di Mandello la quale a nella sua basa una busa diverso il lago laquale va sotto 200 schalini equi dogni tempo è diaccio e vento”. A quale cavità si riferiva Leonardo nei suoi appunti di viaggio? L'annotazione è preceduta da una rapida descrizione dei “maggiori sassi scoperti” che “son le montagne di Mandello, visine alle montagne di Lecche...” I riferimenti geografici portano a prendere in considerazione le nude pareti della Grigna settentrionale, “è la più alta montagna c'abbi questi paesi, ed è pelata”- scrive Leonardo- ed una delle sue numerose grotte. Rongio (Mandello Lario) con la sua torre d'avvistamento alle pendici della Grigna La ricerca della “busa diverso il lago” prende avvio dalla frazione di Rongio, nel comune di Mandello del Lario. Seguendo una comoda mulattiera ci si inoltra nella Valle Meria; sullo sfondo l'imponente mole della Grigna settentrionale. Si procede lungo un facile percorso incontrando alcune sorgenti d'acqua ed osservando, dall'alto, lo scorrere del fiume; sul versante opposto della montagna è ben visibile il complesso della chiesa di Santa Maria che sorge isolata, su un promontorio roccioso. Poco lontano, su un pianoro, compare anche la cappella di Santa Preda. Il sentiero è, per lungo tratto, selciato e ben delimitato da
muretti di sostegno. Si attraversa il fiume su un ponte di ferro da cui
si possono vedere gli spettacolari salti del torrente tra le
rocce e le smeraldine conche d'acqua. Nella gola spira
spesso un vento freddo che, in inverno, fa coprire di ghiaccio le
pareti rocciose. Forse a questo fenomeno si riferiva Leonardo quando
parlava di “diaccio e vento” e consigliava di effettuare queste gite
nel mese di maggio?
La grotta, posta a 590 metri sul livello del mare, è
accessibile ma l'ispezione dei cunicoli richiede attrezzatura e
preparazione adeguate. La lunghezza dell'antro è circa duecento metri
con larghezza che varia da trenta a quaranta e dislivelli di
circa trenta metri. Anche per chi, come Luigi Giuseppe Conato, identifica questa grotta con “la busa” citata da Leonardo, non è facile spiegare il “va sotto” dei 200 scalini. Leonardo parlava della profondità della grotta o intendeva il percorso del sentiero in discesa?
Proprio all'entrata della Ferrera il cammino si biforca. Da un lato si sale verso la Gardata, punto panoramico verso la valle, e quindi si arriva all'Alpe di Era dove si incrocia il percorso che ritorna a Somana oppure prosegue verso la Valsassina; dall'altro lato si continua in direzione del Rifugio Elisa da cui, attraverso il Buco di Grigna, si raggiunge in altro punto la Valsassina.Il panorama è dominato dalle bizzarre forme dei pinnacoli rocciosi caratteristici di queste montagne.
Amati oggi da numerosi escursionisti ed alpinisti, questi
percorsi sono ora anche itinerari della memoria: in passato furono
normalmente usati per gli spostamenti di persone e merci e, in periodi
difficili come durante gli anni del secondo conflitto mondiale,
utilizzati dai partigiani.
Mandello Lario visto da Rongio
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Marzo 2017, Rosalba Franchi |