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Se da Domodossola raggiungiamo il Passo del Sempione e quindi affrontiamo la discesa verso Briga e il Vallese, a tratti, possiamo notare la presenza di piccole cappelle bianche abbarbicate sui fianchi delle montagne. Da lontano appaiono come punti allineati lungo un percorso preciso. Anche se di dimensioni limitate, questi edifici sacri sono preziosi segnali che anticipano la presenza di veri e propri "sacri monti". Essi testimoniano una particolare forma di religiosità degli abitanti di queste vallate alpine, profondamente legate all'esperienza dei Sacri Monti piemontesi e lombardi. Nell'ultima metà del XVII secolo e nel primo decennio del XVIII , infatti, sulla scia di quanto era avvenuto sul versante meridionale delle Alpi - il Sacro Monte di Varallo Sesia rappresentò un modello- anche nell'Alto Vallese si diffuse l'idea dei "sacri monti". Collocate lungo percorsi di grande interesse paesaggistico, le cappelle di questi sacri monti alpini si ispirano ai misteri del Santo Rosario. Tutti i santuari che coronano il percorso di preghiera sono dedicati alla Madonna: a Visperterminen si celebra la Visitazione di Maria, a Raron /Turtig la Madonna Addolorata, a Ried/ Brig l'Annunciazione, a Saas Fee la Nascita di Maria. Oggi, come nei secoli passati, continuano ad essere meta di pellegrinaggio e di profonda devozione popolare. Il cammino che separa una cappella dall'altra permette di pregare e di godere delle bellezze naturali del paesaggio montano; talvolta si tratta di luoghi particolarmente aspri e selvaggi, difficili da raggiungere ma spettacolari. La via delle cappelle - "Kapellenweg" - di Visperteminen ne rappresenta senza dubbio un significativo esempio. Un itinerario sacro di grande semplicità ma di forte suggestione che si raggiunge lasciando la valle del Rodano a Visp. Si sale sul fianco della montagna fino a raggiungere Visperterminen: lo sguardo spazia verso le cime innevate dell'Oberland bernese, l'inconfondibile piramide del Cervino ed il massiccio del Monte Rosa. La via delle cappelle prende avvio dal centro del villaggio. Lentamente ci si inoltra a piedi nel bosco fino a raggiungere, dopo circa tre quarti d'ora di salita lungo un sentiero ben segnalato, il sorprendente santuario. Le dieci piccole cappelle accolgono i pellegrini sotto un porticato da cui si possono ammirare figure a grandezza naturale di notevole espressività e vivacità cromatica. I diversi quadri raccontano, con grande realismo ed immediatezza, la storia della vita di Gesù; lo stile risente dell'influsso dei modelli piemontesi e lombardi anche se gli spazi sono di dimensioni decisamente più ridotte. Le cappelle ben si inseriscono nel paesaggio montano dove sovente ci si imbatte in semplici "edicole" con immagini sacre care alla devozione locale o segnali in legno che indicano ai pellegrini la via da percorrere.
Il santuario di Visperterminen fu edificato nel 1652 e dedicato
alla "Visitazione di Maria". Un ampio porticato sorretto
da quattro colonnine permette di accedere all'interno ad unica
navata su cui si aprono, ai due lati, le cappelle. All'ingresso
colpisce la monumentalità e la finissima fattura dell'altare
principale realizzato nel 1665; risplendono di luce dorata le
figure dei santi e la Madonna Assunta in cielo sorretta da schiere
angeliche. Altrettanta ricchezza decorativa caratterizza i due
altari delle cappelle laterali. Sculture lignee, stucchi dorati
e decorazioni di squisito gusto barocco, celebrano l'Immacolata
Concezione e l'Incoronazione di Maria in cielo. Accanto ad uno
degli altari sono appesi numerosi ex voto: semplici sculture
in legno che rappresentano braccia, mani, gambe ed una treccia
di capelli testimoniano la devozione di chi, con fatica, nei
secoli passati, ha raggiunto questo santuario per impetrare una
grazia .Il lindore e la cura con cui la chiesa è tenuta
parlano di una devozione ancora molto viva e sentita da coloro
che abitano stabilmente in questa valle. Prima di uscire è
da ammirare, sopra il portone d'ingresso, un prezioso organo
del XVI secolo con antelli dipinti ed una scultura barocca che
rappresenta un angelo. La visita al santuario lascia sorpresi;
dopo aver percorso la via delle cappelle, non ci si aspetta,
in un luogo così isolato e lontano dal villaggio, un santuario
tanto ricco di opere artistiche e testimonianze religiose. Gli
artigiani locali, che hanno scolpito in modo semplice ed essenziale,
per molti versi anche ingenuo, le statue delle cappelle, hanno
lasciato il posto a veri e propri artisti dotati di grande abilità
tecnica ed esperienza. |
Rosalba Franchi - 2003 |