Nell'Oltrepò
Pavese, tra Casteggio e Broni, sorge il Santuario della Croce
o della Passione di Torricella Verzate.
Nel dolce panorama delle colline coltivate a vigneti, l'imponente
sagoma dell'articolato complesso religioso, appare da lontano.
Il Santuario, infatti, attorniato dalle Cappelle della Via Crucis
e dagli edifici annessi, è costruito su di uno sperone
roccioso di origine vulcanica che domina la valle del Verzate.
Sul sito, anticamente fortificato, restano tracce delle mura
e la torre medioevale. L'attuale chiesa parrocchiale attorno
alla quale si svolgono le cappelle di questo particolare Sacro
Monte, fu costruita tra il 1764 ed il 1770 con dedicazione a
Santa Maria; essa fu edificata sul luogo di una chiesa preesistente
di cui si possono rinvenire resti della muratura nella cripta
del Santuario. Quest'ultimo, nel corso dei secoli, subì
diversi interventi che peraltro non hanno alterato sostanzialmente
la struttura architettonica originaria. Alla chiesa, con pianta
a croce greca, si affiancano il campanile, i locali della sagrestia
e la casa parrocchiale.
Fu per iniziativa dell'allora parroco di Torricella, don Filippo
Montagna, che, nel 1777, furono erette le 14 cappelle della Via
Crucis nel piazzale antistante la chiesa. In uno spazio di forte
suggestione scenografica, le costruzioni furono raccordate alla
chiesa con una scalinata che accentua la profondità della
scena e mette in risalto l'elegante facciata del Santuario.
All'interno delle cappelle cinquantadue statue a grandezza naturale
ripercorrono la storia della Passione di Gesù. Le figure
di gesso policromo, probabilmente opera di artigiani locali,
sono da alcuni attribuite all'artista Pietro Feroni di Arosio,
attivo in quegli anni. Sul modello di altri Sacri Monti, le raffigurazioni
sono fortemente espressive e comunicano con immediatezza il dramma
della Passione. Purtroppo, nel 1982, la maggior parte delle statue
e delle cappelle furono gravemente danneggiate da atti vandalici;
grazie al lungo ed attento restauro a cui hanno generosamente
contribuito gli abitanti del luogo, oggi sono state riportate
a nuova vita e restituite al culto dei numerosi pellegrini.
A completamento di questo Santuario, nel 1876 furono erette,
poco più a valle, la cappella rappresentante l'Incoronazione
di spine del Signore e la Scala Santa, coperta negli anni Trenta.
Voluta dal parroco don Persi sul modello della Scala Santa del
Laterano, essa ottenne da Papa Pio IX la concessione dell'indulgenza
plenaria: dal 1877 ogni pellegrino che salga in ginocchio la
Scala Santa può ottenere nove anni di indulgenza per ognuno
dei 28 gradini che la compongono.
La sacralità del luogo fu ulteriormente rafforzata nel
1880 con l'edificazione di una Via Matris costituita da sette
edicole con sfondi affrescati raffiguranti i dolori della Vergine.
Essa si snoda lungo un viottolo detto "della Madonna"
che conduce al Santuario attraverso una scorciatoia. Il bosco
che delimita il colle, contribuisce ad accrescere nel visitatore
la sensazione di pace e forte spiritualità .
I pellegrini che giungono su questa altura, percorrono un itinerario
devozionale che, dalla Via Matris, si snoda lungo la Scala Santa
e le cappelle della Via Crucis per raggiungere la chiesa dove
è conservata, in un'apposita cappella, la preziosa reliquia
della Croce.
Proprio il 3 maggio, giorno del Ritrovamento della Croce, viene
celebrata la festa più importante del Santuario. Alle
solenni celebrazioni religiose si affiancano anche momenti di
festa per tutti i pellegrini e la comunità locale. In
questo giorno la tradizione vuole che si consumino "i brasadè",
particolari biscotti delle feste.
Per informazioni e visite rivolgersi al Parroco tel. 083 876170
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