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La Kapellenweg di Saas Fee
Oltre il Passo
del Monte Moro che da Macugnaga permette di valicare la catena
alpina, si apre la Valle di Saas. Attraverso questo passo oltre
che quello di Antrona le valli Anzasca e di Antrona per secoli
hanno mantenuto con la valle di Saas contatti commerciali e culturali.
Lungo il grande sentiero dei walser , ancora oggi percorribile
a piedi, le popolazioni alpine dei versanti settentrionale e
meridionale delle Alpi sono rimaste in stretto contatto. I caratteri peculiari della cultura walser accomunano le valli italiane a quelle svizzere dove sopravvivono le tipiche abitazioni "a fungo", i costumi e le tradizioni più antiche di queste popolazioni che, da sempre, hanno saputo far fronte alle difficoltà della vita in alta montagna. Dal Passo del Monte Moro, dopo l'alpeggio di Distel ed il grande lago artificiale di Mattmark, il sentiero conduce al primo villaggio della valle, Saas Almagell, quindi a Saas Grund. Da questo paese comincia la mulattiera che, prima della costruzione della nuova strada asfaltata, permetteva di salire in un'ora di cammino al villaggio di Saas Fee, posto a circa 1800 metri di altitudine. Ma già alla partenza il sentiero colpisce per la sua particolarità. La via che si percorre è segnalata come Kapellenweg Zur Hohen Stiege cioè Via delle cappelle verso la Scala Santa. La strada, a tratti intagliata nella roccia, si snoda a fianco delle profonde gole del torrente Saas Fee in uno scenario alpino di grande suggestione. A breve distanza tra di esse, lungo il cammino, sorgono le cappelle di questo Sacro Monte. Molto più piccole rispetto a quelle dei Sacri Monti prealpini ma raccolte ed essenziali: ricordano la Kapellenweg di Visperterminen che sorge nella medesima regione. Sono bianche per l'intonaco in calce, ben visibili anche da lontano in mezzo al verde cupo della vegetazione ed alle enormi rocce grigie che in alcuni punti hanno creato dei veri e propri balconi naturali da cui godere appieno del panorama. Punteggiano il cammino quindici cappelle costruite nel 1709 grazie alla generosità di alcune famiglie private (avevano forse visitato i Sacri Monti piemontesi o lombardi?). Un piccola apertura a volta sottolineata dalla pittura rosso scuro e chiusa da una grata permette di vedere l'interno decorato da pitture semplici che ricreano l'ambiente dell'evento rappresentato.
Le cappelle sono popolate di sculture in legno policromo che
narrano i misteri del Rosario. Le dimensioni delle statue sono
abbastanza ridotte ma ben proporzionate rispetto a quella delle
cappelle. Complessivamente un centinaio di figure ; le loro caratteristiche
stilistiche ed espressive lasciano supporre che siano opera di
un unico artista di cui, però, resta sconosciuto il nome.
Sopravvivono la sua straordinaria capacità comunicativa
e l'abilità tecnica nel narrare i più salienti
episodi della vita di Gesù in modo facilmente comprensibile
ed emotivamente coinvolgente.
Alla porta d'ingresso colpisce l'esposizione dei numerosi ex
voto lasciati dai pellegrini; mani, piedi ed arti in legno sono
appesi in bell'ordine a testimoniare la devozione e la fede verso
questo luogo sacro. |
Rosalba Franchi - 2003 |