|
Nel nucleo a ridosso della montagna la parrocchiale , rimaneggiata nei secoli successivi ma con impianto del XI secolo, è dedicata a S. Agata. Proprio a monte della parrocchiale inizia la rampa a gradoni del Sacro Monte di Ossuccio. Lungo il viale delle cappelle sorgono 14 tempietti di gusto barocco, per la maggior parte a pianta centrale. Essi rappresentano i misteri del Rosario: sul percorso che segue il declivio della montagna sino a raggiungere circa 400 metri di altitudine, si presentano i fatti salienti della vita di Gesù e della Madonna con statue, a grandezza naturale, in stucco e terracotta. Le cappelle, affrescate all'interno, furono edificate tra 1635 e 1710 e decorate dagli stuccatori della scuola intelvese; tra i principali artisti sono riconosciuti gli stuccatori Agostino e Francesco Silva di Morbio ed i pittori Gian Paolo Recchi, Carlo Gaffuri, Francesco Torriani.
Molte figure presentano notevoli analogie con le opere del Sacro
Monte di Varese richiamato anche dall'ampio viale che parte dalla
piazzetta di Garzola, davanti alla quarta cappella, La presentazione
di Gesù al tempio. Qui si congiungono le tre strade che
provengono da Lenno, da Campo e da Sala Comacina. Il luogo, completamente isolato dall'abitato è circondato
da prati, uliveti e boschi. "Zoca de l'oli" è
soprannominata questa conca per le caratteristiche coltivazioni
a terrazza di ulivi che, soprattutto nei secoli passati, sono
stati fonte di ricchezza per queste terre. In lontananza, sul
versante opposto del crinale, compare l'Abbazia dell'Acquafredda
che sovrasta l'abitato di Lenno; di fronte, a picco sulla valle,
si staglia il possente campanile settecentesco in blocchi di
granito che affianca il Santuario. La tradizione popolare vuole
che la chiesa sia sorta sul luogo del ritrovamento di una antica
statua in marmo della Madonna con il bambino, effigie ritenuta
miracolosa ancora oggi dai pellegrini perché diede il
dono della guarigione alla fanciulla sordomuta che, per prima,
la scorse. Questa preziosa statua è oggi collocata in
una cappella votiva annessa al Santuario dove è custodito
anche un dipinto cinquecentesco della Vergine con il Bambino
e S. Eufemia, oggetto di profonda devozione popolare. Il Santuario,
costruito nel 1537 fu successivamente ampliato e modificato.
L'unica navata è decorata con stucchi, affreschi e scagliole;
l'altare e l'organo in legno intagliato sono settecenteschi.
La festa solenne del Santuario si celebra l'8 settembre. La chiesa
è aperta tutti i giorni da marzo a novembre; i pellegrinaggi
sono comunque accolti durante tutto l'anno previo avviso telefonico
(0344 55211). I frati minori cappuccini dell'Abbazia dell'Acquafredda
di Lenno, su incarico della Diocesi di Como, curano l'assistenza
religiosa del Sacro Monte e della Madonna del Soccorso.
Chi, raggiunto il Santuario, volesse proseguire la salita a piedi,
può raggiungere (circa due ore) un altro luogo di rara
bellezza e incredibile silenzio, S. Benedetto in Val Perlana
dove sopravvivono i resti dell'antico monastero e dell'abbazia
benedettina del XI secolo. Scegliendo per il ritorno l'itinerario
sull'opposto versante della montagna, si raggiunge, prima di
arrivare ad Ossuccio, l'Abbazia dell'Acquafredda. |
Rosalba Franchi - 2003 |