L'Isola Comacina, l'unica
del Lago di
Como, è un Parco Archeologico e naturale tra i più rilevanti
dell'Italia settentrionale per l'Alto Medioevo. Un ambiente rimasto pressoché intatto
nei secoli dopo che l'isola fu completamente rasa al suolo nel 1169
dai Comaschi, alleati dell'imperatore Federico Barbarossa. La
vicinanza ai Milanesi costò alla Comacina la completa distruzione,
il divieto di riedificazione e la scomunica del vescovo di Como
Vilulfo: "Chi avesse abitato l'isola sarebbe incorso in una sicura
morte violenta".
Secondo una leggenda popolare la maledizione avrebbe
continuato ad aleggiare su di essa. Per secoli nulla venne più
costruito. La vegetazione avvolse quello che restava delle imponenti
costruzioni di epoca
romana ed alto medioevale che ora, grazie alle preziose campagne
archeologiche, sono state restituite alla fruizione pubblica. Delle
numerose chiese che sorgevano sull'isola sono visibili i notevoli
resti della Basilica di Sant'Eufemia con la Cripta e l'Aula
Battesimale biabsidata dove sono presenti lacerti di affreschi di
epoca carolingia e mosaici del V e IX secolo.
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In posizione dominante, ben
visibile
anche dalla costa, sorge la cinquecentesca chiesa di San Giovanni
ricostruita sul luogo di un precedente oratorio. Il bianco
dell'edificio risalta in un ambiente di particolare bellezza
paesaggistica dove agli ulivi si accompagna vegetazione mediterranea
e lo sguardo può godere di ampie vedute sul Lario e le montagne che
in esso si specchiano.
Ogni anno, in occasione
della festa del Santo, l'isola è al centro di una solenne celebrazione religiosa e
di una partecipata sagra popolare. Con una processione di barche
vengono riportate sull'isola le reliquie dei martiri che furono
donate dal vescovo Sant'Abbondio alla primitiva chiesa plebana di
Sant'Eufemia e che dal 1169 sono conservate nell'omonima parrocchiale
sulla terraferma.
Nell'area sottostante la
chiesa di san
Giovanni, in prossimità della riva del lago, restano parte delle
mura di una massiccia casa- torre medievale.
Il percorso archeologico
conduce ai
resti della Chiesa di Santa Maria col portico e, nella parte più
elevata dell'isola, a quelli di San Pietro in Castello sorta laddove
esisteva la fortificazione di questa cittadella tuttora denominata
dagli abitanti del luogo “Castel”. Da questa posizione si
dominava il bacino lacustre e si comunicava con le strutture
difensive poste sui rilievi circostanti.
Poco oltre si incontra il
complesso dei
Santi Faustino e Giovita ristrutturato per ricavarne spazi
espositivi.
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Ceduta
nel 1919 al Re del
Belgio
l'isola Comacina fu successivamente donata al Regno d'Italia.
Affidata congiuntamente all'Accademia di Belle Arti di Brera di Milano
e a quella di Bruxelles per realizzare residenze destinate agli
artisti, fu interessata nel 1939 dalla costruzione di tre case,
esempio di architettura razionalista, progettate da Pietro
Lingeri.,esempio di architettur.
Tragiche e controverse
vicende hanno
segnato la storia dell'unica locanda esistente sull'isola che,
secondo alcuni, sarebbe stata fonte di ispirazione per il regista
Hitchcock.
La visita dell'isola si
completa con
quella dell'Antiquarium ad Ossuccio, dirimpetto al molo per
l'imbarco, che raccoglie i reperti recuperati durante le campagne
archeologiche sull'isola. Collocato nell'antico Ospitale sulla Via
Regina l'edificio è annesso al complesso medioevale di Santa Maria
Maddalena. La chiesa, che all'interno conserva alcuni affreschi ed un
pregevole altare in scagliola, è contraddistinta dalla
caratteristica cella campanaria di gusto moresco che sostituì
l'originario campanile romanico.
Leggi anche: Ossuccio ed il suo Sacromonte.
Destinazione Insula Nova
L'Isola Comacina, sito ufficiale
Riprese
fotografiche:
Dario
Monti
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