Cerveno è una località
della Val Camonica, ai piedi del massiccio montuoso di natura
dolomitica della Concarena. La parte più antica del paese ha mantenuto
un aspetto tipicamente medioevale con i suoi stretti vicoli, gli ampi
archivolti di accesso alle corti, i due mulini ad acqua, le numerose
fontane. In questo scenario, ogni dieci anni, prende vita la Sacra
rappresentazione della Santa Crus. Quest'anno l'evento si è svolto per
la prima volta in due domeniche consecutive, il 12 e il 19 maggio.
L'intera popolazione di Cerveno celebra la memoria della passione di
Cristo con un corteo di personaggi in costume ispirati ai riti
processionali ed alle sculture di Beniamino Simoni raffigurati nelle
cappelle del Santuario della Via Crucis. E' come se i personaggi
raffigurati nel percorso devozionale interno alla chiesa,
improvvisamente si animassero per lasciare il santuario e percorrere
tutto il paese insieme ad una moltitudine di pellegrini.
La particolare data di svolgimento della manifestazione, che non
avviene durante la Settimana Santa ma nel mese di maggio, è legata alla
festa dell'Invenzione della Croce" che cadeva il 3 maggio prima della
Riforma liturgica. La prima edizione documentata della Santa Crus
risale al 1894; interrotta nel 1933 fu ripresa dopo la guerra e, dal
1972, si svolge con regolarità rispettando la cadenza decennale.
La preparazione
dell'avvenimento comporta mesi e mesi di lavoro per gli abitanti di
Cerveno, impegnati oltre che come figuranti, nella realizzazione
artigianale dei costumi e dei particolari addobbi ottenuti con rami di
abete ed innumerevoli fiori di carta di incredibile varietà e
perfezione che abbelliscono ogni portone e finestra del paese.
Numerosissime le persone che, per curiosità o pratica devozionale, si
radunano nei luoghi delle diverse stazioni della Via Crucis e si
uniscono al corteo fino a raggiungere, in alto, sul pendio della
montagna , la radura in cui avviene la Crocifissione. Il momento è
molto intenso: le tre croci si stagliano all'orizzonte dominato dalla
sagoma irregolare della Concarena. La mestizia dei canti ed il profondo
silenzio degli astanti sottolineano la tragicità dell'evento.
Dopo la deposizione di Gesù, l'urna con la scultura del Cristo deposto,
dal Cimitero viene riportata in processione all'interno della chiesa
parrocchiale in cui è normalmente custodita.
Il Cristo deposto è una pregevole opera scultorea di Andrea Fantoni di
cui la Parrocchiale, dedicata a S. Martino di Tours, conserva numerose
opere realizzate dall'artista stesso e dalla sua bottega tra il 1700 e
il 1729. Oltre che alla loro presenza, l'eccezionale valore artistico e
devozionale di questa chiesa deriva dal fatto di costituire un unico
complesso monumentale che comprende l'Oratorio della Madonna del
Carmine, ornata da affreschi del XV e XVI secolo, ed il Santuario della
Via Crucis.
Quest'ultimo, meta continua di pellegrinaggio, è un singolare esempio
di Sacro Monte interamente dedicato alla Passione di Cristo. Il
percorso devozionale, articolato in quattordici stazioni che
ripercorrono il viaggio di Gesù dal pretorio di Pilato al Monte
Calvario, si snoda ai lati di una Scala Santa che sembra trovare ideale
collocazione tra le cime delle montagne circostanti. Da una lato la
Concarena, dall'altro il Pizzo Badile con il quale l'edificio del
Santuario è disposto perfettamente in asse.
La prima stazione della
Via Crucis non si trova accanto alla porta d'ingresso del Santuario ma
nella parte alta della Scala, vicina all'ingresso interno della chiesa
parrocchiale. Discesi fino alla VII stazione dove Gesù cade per la
seconda volta, si incomincia a salire verso l'ultima cappella in cui è
rappresentato Gesù posto nel sepolcro.
Ideatore di questa monumentale Via Crucis fu don Pietro Bellotti da
Villa d'Allegno, parroco di Cerveno dal 1692 al 1732 che fu anche
promotore delle principali opere d'arte della Parrocchiale.
Il suo progetto, condiviso dalla popolazione, prevedeva la
realizzazione di tutte le Cappelle presso la chiesa parrocchiale
contrariamente a quanto proposto da Andrea Fantoni a cui, pare, ci si
fosse rivolti in un primo tempo per la realizzazione dell'opera. Dopo
la morte del Fantoni, il nuovo parroco, don Andrea Boldini di Saviore
si affidò al bresciano Beniamino Simoni , eccellente artista del legno
e dello stucco che, per realizzare l'incarico assegnato, soggiornò a
Cerveno per circa undici anni.
La fabbrica delle cappelle della Via Crucis iniziò il 1 gennaio 1752
essendo parroco don Giovanni Gualeni da Lovere che vide completata
l'opera dal suo successore don Bartolomeo Bressanelli di Sellero.
A Beniamino Simoni sono da attribuire la maggior parte delle 198 statue
a grandezza naturale in legno e stucco che popolano le cappelle, figure
che ricordano visi e costumi della popolazione locale. L'VIII, la IX e
la X stazione sono invece da attribuire alla scuola di Andrea Fantoni
mentre la XIV venne realizzata nel secolo successivo.
Per la costruzione delle cappelle furono chiamati tre capimastri e
numerosi operai; per le decorazioni delle architravi, dell'interno
delle cappelle e della galleria di accesso prestarono la poro opera i
pittori Bernardino Albrici di Scalve, Paolo Corbellini di Laino della
Val d'Intelvi e Giosuè Scotti.
L'ingente impegno economico per la realizzazione della Via Crucis fu
sostenuto dalle generose offerte della popolazione di Cerveno, della
Valcamonica, della Valtellina e del Bergamasco. Per regolarizzare la
raccolta delle offerte fu anche nominata una persona addetta a questo
compito chiamata " romito de le capele de Servè".
Nel 1763 il parroco don Bressanelli si rivolse ai Fratelli Fantoni
perché completassero le parti non ultimate dal Simoni; la nota
dettagliata delle spese di completamento dell'opera è minuziosamente
descritta nel registro dei conti della Parrocchia di Cerveno.
L'inaugurazione della Via Crucis avvenne nel 1783; nella XIV cappella,
non completata, venne collocato il "Cristo Deposto" realizzato nel 1709
da Andrea Fantoni per la Parrocchiale. Circa cento anni dopo, nel 1869,
fu scolpito dal milanese Giovanni Selleroni il gruppo di statue che
rappresentano Gesù posto nel sepolcro. La realizzazione della nuova
cappella comportò la trasformazione dello spazio originario e la
perdita dell'affresco di Corbellini raffigurante la Resurrezione.
Alcuni studiosi ipotizzano che il gruppo del Compianto di Beniamino
Simoni, collocato nella chiesa di S. Maurizio di Breno, possa
considerarsi la conclusione ideale ed artistica della Via Crucis di
Cerveno. Forse l'artista realizzò quest'opera proprio per la XIV
cappella.
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