Brissago sorge
sulla sponda occidentale del Lago Maggiore, in territorio elvetico
ma a pochi chilometri dalla frontiera italiana. Di fronte al
paese le Isole omonime con i resti di due antiche chiese medioevali
ed un notevole parco botanico.
Anche se la notorietà di Brissago è dovuta soprattutto
ai sigari che qui si fabbricano dal 1848, le origini del borgo
sono molto antiche. In età medioevale Brissago era sede
di una pieve che, contrariamente a tutto il circondario di Locarno,
apparteneva al territorio ecclesiastico di Cannobio. La pieve,
nel corso dei secoli, tese a caratterizzarsi quale piccola repubblica
indipendente tanto da mantenere i suoi privilegi politici sino
al 1798 quando la Confederazione annesse il comune al Locarnese.
La parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo è documentata
a partire dal secolo XIII mentre la Chiesa di Santa Maria del
Ponte, sulla sponda del lago a sud del borgo, è uno dei
più importanti esempi di Rinascimento lombardo in Svizzera.
Nel centro storico, sull'elegante passeggiata lungo lago prospetta
la sontuosa costruzione barocca del Palazzo Branca, successivamente
Baccalà.
La visita potrebbe dirsi conclusa; in realtà, se si lascia
il lago in direzione della montagna alle spalle, si scopre un
singolare Sacro Monte. Un grande portale d'ingresso di gusto
barocco indica l'inizio del percorso devozionale denominato "Gradinata
del Calvario". La salita a gradoni si svolge a lato di un
profondo vallone boschivo; sul lato opposto, sulla riva del torrente,
si scorge un mulino. Lungo il percorso le cappelle con la raffigurazione
del cammino della Via Crucis. Recentemente sottoposte ad interventi
di restauro, esse contengono pitture dai colori delicati realizzate
da un artista contemporaneo.
La costruzione della Via Crucis, che è molto simile al
percorso della Strada Nuova della Madonna del Sasso di Orselina,
venne finanziata da Antonio Francesco Branca (1714-1778), proprietario
di Palazzo Branca nel centro del paese.
Al termine della gradinata, all'incrocio con la strada asfaltata
che conduce al Santuario, sorge una cappella barocca preceduta
da un portico: in essa sono presenti figure in terracotta che
rappresentano Gesù che sale al Calvario sotto il peso
della croce.
Il cammino devozionale conduce quindi alla Cappella di Santa
Maria Addolorata, eretta nel 1767 incorporando una cappellina
più antica. L'edificio attuale si trova isolato, sopra
un pianoro che sovrasta il pendio boscoso. La chiesa, a pianta
centrale con una navata voltata a botte, è caratterizzata
da una cupola ottagonale e da un protiro con colonne; accanto
ad essa sorge un ospizio a tre piani.
All'interno, in una nicchia dell'altare maggiore, è custodita
la statua della Mater Dolorosa.
Notevoli le decorazioni a stucco e gli affreschi realizzati da
G. A. F. Orelli e Bellotto da Valsolda.
Dal sagrato del santuario compare, poco distante, la cappella
del Calvario. In realtà non si tratta di una vera e propria
cappella ma di un atrio coperto in cui è collocato un
gruppo scultoreo con la scena della Crocifissione. Probabilmente
realizzate nel XIX secolo, le figure di Cristo e dei due ladroni
sulla croce presentano uno sfondo illusionistico della città
di Gerusalemme che contribuisce ad accrescere la forza espressiva
della rappresentazione.
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