Eliza Robinson Cole : "Viaggio di una signora intorno al Monte Rosa" |
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Londra per la prima volta nel 1859 il "Viaggio di una signora intorno
al Monte Rosa" compare oggi nella edizione italiana a cura di Gianluigi
Discalzi per Art Point Libreria Antiquaria (Aosta, 2007).
Il racconto di Lady Cole (in tal modo è spesso stata citata l'autrice) rispetto ad altri testi coevi è particolarmente interessante perché si tratta di un inconsueto resoconto al femminile di escursioni in luoghi montani frequentati all'epoca da un numero assai limitato di donne. A metà Ottocento, in Italia più che in altri Paesi, l'esperienza della Cole era senza dubbio fuori dal comune; per una donna non era usuale viaggiare a piedi o a dorso di mulo per superare passi alpini o avventurarsi in valli pressochè selvaggi salendo erti sentieri. Eppure Eliza , convinta che i suoi viaggi non siano imprese per donne eccezionali, nel primo capitolo del suo testo si rivolge direttamente alle signore lettrici affinchè, con la lettura del suo diario di viaggio, siano invogliate a seguire il suo esempio nel visitare le magnifiche vallate che circondano il Monte Rosa. Il Cervino dal Breuil Negli stessi anni in cui Eliza compie i suoi viaggi anche il Reverendo King percorre le valli italiane accompagnato dalla moglie; anche di questi ultimi resta testimonianza nel diario scritto dallo stesso King, testo che la Cole ben conosce poiché lo cita nel suo testo in più occasioni soprattutto in riferimento alle difficoltà sopportate durnate il viaggio dalla signora King. Per le signore risultava infatti assai
faticoso, specie nelle valli italiane, reperire cavalli da sella oppure
muli ed asini adeguati per le signore che, per quanto possibile,
viaggiavano su tali cavalcature. La Signora King -informa Lady Cole-
per ovviare agli inconvenienti del viaggio, portava con sé una sella da
donna pieghevole facilmente trasportabile ed adattabile ai diversi
animali. Spesso la Cole racconta però di aver dovuto scendere dalla
cavalcatura per superare sentieri troppo impervi e pericolosi e di aver
proseguito il viaggio a piedi al pari degli uomini suoi compagni di
viaggio che, peraltro, sono nominati solo raramente ed in modo molto
rapido nel diario. Del marito, citato solo con l'iniziale H., non
sappiano pressochè nulla se non la sua appartenenza al prestigioso
Alpin Club. Il Monte Rosa da Gressoney Nulla è lasciato al caso: anche alcune rinuce a raggiungere luoghi
troppo pericolosi diventano avvertenze per le lettrici alle quali
l'autrice non lesina consigli anche riguardo all'abbigliamento.
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Ottobre 2009 - Gennaio 2015 - Rosalba Franchi |