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Un anonimo viaggiatore inglese percorre la prima carrozzabile del Passo dello Spluga realizzata nel 1818-22 dagli austriaci sul versante chiavennasco e nel 1824 dagli svizzeri su quello settentrionale dei Grigioni. L'itinerario, raccontato con brevi testi descrittivi e corredato da tredici litografie di Frederick Calvert su disegni di George Clowes, è pubblicato in bianco e nero (le stampe venivano successivamente colorate a mano) a Londra nel 1826. L'anonimo, identificato da qualcuno con lo stesso Clowes, richiama la storia delle regioni attraversate ricordando, in modo particolare, il difficile passaggio attraverso lo Spluga dell'esecito francese nel 1800 quando, travolti dalle slavine, persero la vita numerosi uomini con muli e cavalli che trainavano carri e cannoni. Il testo è il resoconto dell'esperienza di viaggio compiuta lungo una delle più importanti vie di comunicazione tra il nord ed il sud delle Alpi. Il punto di vista è particolarmente interessante perché, contrariamente a quanto avviene nella maggior parte dei diari di viaggiatori stranieri che giungono in Italia negli anni del Grand Tour, la descrizione letteraria e pittorica si svolge procedendo da sud a nord e non viceversa. Si parte da Chiavenna con le sue antiche mura e l'abbondanza di pietra ollare per inoltrarsi nella splendida e romantica val San Giacomo ricoperta da boschetti di castagni, fino a raggiungere la chiesa di San Guglielmo ed il luogo miracoloso del Santuario di Galivaggio attorniato da pareti rocciose ed aspri precipizi. A Campodolcino, sito in una piccola verdeggiante pianura, compare la cresta innevata dello Spluga; con curve tortuose la strada sale alla cascata di Pianazzo e permette di vedere l'impressionante sentiero scavato nella roccia ormai abbandonato a causa delle valanghe. Il monte dello Spluga, coperto da nevi eterne, è il punto d'arrivo dell'antico tracciato della via del Cardinello che da Isola saliva al Passo. La discesa dal versante svizzero, in breve tempo, permette di raggiungere il villaggio di Splugen ed immettersi nella valle del Reno. Si arriva a Thusis percorrendo la profonda e spettacolare Via Mala scavata dal Reno e quindi, seguendo la valle del fiume, si giunge all'antica città di Coira, eccellente punto di partenza per piacevoli escursioni nelle valli circostanti. Descrizioni sintentiche quasi fossero didascalie a corredo delle illustrazioni che rappresentano con immediatezza e vivacità i luoghi visitati così da suscitare curiostà ed interesse nei lettori. "Mentre un tempo solo i ricchi ed i benestanti potevano godere del piacere dei viaggi, oggi, grazie alle migliorie effettuate alle carrozze, ai battelli a vapore e alle strade, tutti possono viaggiare ovunque" dichiara con ottimismo l'autore nella sua Introduzione. L'Italia, nello spirito del Grand Tour, resta una meta privilegiata per gli stranieri. A coloro che possono permettersi solo un breve viaggio l'anonimo inglese consiglia un itinerario che offre una gradevolissima varietà di paesaggi: arrivo in Italia attraverso il Passo del Sempione, visita del Lago Maggiore e Milano, ritorno da Como e, lungo il lago, Chiavenna, Passo dello Spluga, Coira per poi continuare verso la direzione più opportuna. Ottimo il suo giudizio: "il servizio eccellente di carrozze con cavalli da posta e l'ospitalità degli abitanti rendono comodo ed economico il viaggio mentre il paesaggio sublime e vario di queste valli ricompenserà ampiamente coloro che seguiranno questo consiglio". Come non unirsi anche oggi alla proposta di viaggio di questo gentiluomo inglese dell'Ottocento? Il testo UN VIAGGIO PITTORESCO a cura di Tiziana Nava e con la Prefazione di Guido Scaramellini è pubblicato (con testo originale inglese e litografie depoca) da Viennepierre Edizioni, Milano 2006 |
2013- Rosalba Franchi |