SULLE STRADE DEL MONDO 2: continuano le sorprese
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Scenografiche sfere di vetro e acciaio delimitate da lamelle in legno fluttuanti
guardano dall'alto l'incessante flusso di persone che anima ad ogni ora
il decumano: Il viaggio sulle strade del mondo continua.
Azerbaigian, un
tesoro di biodiversità. Le sfere trasparenti su più livelli
rappresentano le tre biosfere di questo Paese che, per la sua
posizione strategica nella regione del Caucaso, da secoli, rappresenta
un importante crocevia geografico, storico e culturale. Il
padiglione, nella varietà delle forme e degli spazi evoca la grande
biodiversità climatica e culturale dell'Azerbaigian.
Si è sorpresi dalla bellezza dei paesaggi, dalle risorse naturali e
produttive, dalla multiculturalità che si respira percorrendo il
padiglione di uno Stato di cui si conosce troppo poco.
All'uscita non c'è tempo per distarsi. A pochi passi un paesaggio
inconsueto e pieno di fascino. Tra le dune del deserto si apre un
percorso sinuoso che immette nel Padiglione degli Emirati Arabi Uniti.
Improvvisamente ci si ritrova in un'altra parte del mondo dove la
diversità di paesaggi e cultura è immediatamente percepibile. Gli
uomini e le donne che indossano gli abiti della tradizione araba, ci
accolgono con grande ospitalità all'interno del padiglione.
Ampi spazi, progettati dall'archistar Norman Foster, in cui il
visitatore è catturato con immagini e proiezioni di grande impatto
emotivo.
La spontaneità e la freschezza di una bambina coinvolgono gli
spettatori nella storia di una famiglia araba, emblema del lavoro per
la trasformazioni di un territorio difficile in cui l'acqua è una
risorsa preziosa.
Cala il sipario ma la storia prosegue in un'altra
sala che non ti aspetti, emoziona e ci proietta verso il futuro. Un
domani che già si sta realizzando nei progetti per la prossima
EXPO di Dubai nel 2020. Un viaggio di poco meno di un'ora davvero
affascinante.
Un violino che suona ed il canto di alcune ragazze in costume tradizionale alleggeriscono l'attesa dei numerosi visitatori del Kazakhistan.
Il vasto edificio che comprende un'enorme cupola centrale, è
rivestito da lamelle riflettenti in acciaio che ne amplificano la
dimensione.
Il percorso interno riserva di continuo nuove sollecitazioni e
sorprese.
Un'artista, con grazia e maestria, racconta le vicende di
questo paese componendo con la sabbia colorata immagini imprevedibili
che si proiettano sullo schermo gigante. Uno spettacolo di storia
raccontato in poesia. Osservo stupita l'artista mentre compie con
naturalezza gesti che sembrano eterni. Negli ambienti successivi si
susseguono descrizioni ed esempi di
coltivazioni, produzioni tipiche, tecniche agricole avanzate come
l'acquacoltura. Un acquario con gli storioni del Mar Caspio ci ricorda
la prelibatezza del caviale locale.
La sorpresa finale è la proiezione in 3d dell'ultima sala, la cupola
centrale, dove il visitatore è trasportato con un viaggio emozionante
nelle terre kazake verso Astana, città in cui si svolgerà l''EXPO 2017
incentrata sull'Energia del futuro.
I variopinti cluster di Frutta e legumi e Spezie occupano il lato
opposto del decumano mentre proseguendo, si può vivere un'esperienza
del tutto originale. Siamo invitati dal Regno Unito a lasciare da parte
la nostra identità di esseri umani per immedesimarci in un'ape...
Il percorso verso il Padiglione della Gran Bretagna
inizia così, guardando il mondo circostante all'altezza di questo
prezioso insetto da cui dipende anche la vita degli uomini. Il perché
cerca di spiegarcelo il cammino in mezzo ai fiori ed alla vegetazione
che conduce all'alveare, una struttura metallica tridimensionale
sospesa. All'interno si sente il ronzare delle api e, di sera, le
piccole luci accese nell'alveare, ricordano la presenza di un sciame.
Una serra in legno e acciaio a due navate ospita il Padiglione della Spagna
dove è proposto il linguaggio del sapore. Il viaggio del gusto, tra
innovazione e tradizione, si compie tra suggestioni visive e
gastronomiche, piatti virtuali su cui si cammina e specialità culinarie
da assaporare.
"Non di solo pane...." scritto in tutte le lingue: è il motto che ricopre le pareti dello spazio della Santa Sede, una forma essenziale e sobria che idealmente richiama una roccia.
All'interno una mensa interattiva e delle immagini proiettate per
affrontare il tema della solidarietà. Sulla parete di fondo grandeggia
una tela di Tintoretto che raffigura un'Ultima Cena di incredibile
modernità. All'uscita si raccolgono offerte per un' opera suggerita da
Papa Francesco, l'aiuto alle famiglie dei profughi in Giordania.
Attraversiamo un rigoglioso giardino con piante e ortaggi di diverso
tipo: sono prodotti delle varie regioni francesi che si presentano già
all'esterno del Padiglione della Francia.
Un mercato coperto che si ispira alle Halles parigine realizzato
completamente in legno riciclabile e riutilizzabile per mostrare come “produrre e nutrire in altro modo”.
Ciò che sorprende è la disposizione delle merci esposte in questo
mercato capovolto in cui pendono dal soffitto i più svariati prodotti.
Sostando sotto particolari campane olfattive la visita si arricchisce
di odori e profumi.
Dal giardino francese alla lunga parete verticale coperta da vegetazione del vicino padiglione di Israele. Una vera e propria porzione di campagna coltivata. I colori e le forme ne fanno una sorta di land art .
Persone reali e virtuali presentano in modo accattivante la lunga
tradizione agricola israeliana che ha permesso, attraverso il lavoro,
la ricerca e la sperimentazione di rendere fertili molti terreni in
gran parte aridi. La storia di una famiglia con il succedersi delle
diverse generazioni ci racconta come questo giovane stato, in circa
settant'anni, sia divenuto uno dei Paesi leader nel campo della scienza
e dell'innovazione esportando il proprio know how in tutto il mondo.
Emblematici gli esempi delle particolari sementi selezionate in modo da
produrre anche in terreni altamente salini e dell'irrigazione goccia a
goccia grazie alla quale si è potuto ridurre il consumo d'acqua.
Il viaggio è giunto in un punto importante.
Il decumano si incontra con il cardo a Piazza Italia, cuore del sito
espositivo. C'è spazio per gli incontri e per la sosta. Il viavai di
persone è continuo e tra la gente si fa largo una colorata banda
musicale e le mascotte di Expo che, ad ore fisse, sfilano lungo il
decumano. Un mondo che vive, un pieno di energia.
Da lontano, sul lato più lungo del cardo, sorge dall'acqua l'imponente
Albero della vita, discusso simbolo di questa Esposizione. Quando
scende la sera, attorno al Lake Arena, si radunano tutti i visitatori di
Expo attratti dallo spumeggiante spettacolo di luci, colori e suoni.
Un
momento di festa che fa contenti tutti, grandi e piccini. A fine
giornata, si lascia questo luogo con la voglia di ritornarci.
( 2. Continua )
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