“Il
mondo dei trasporti vive sulla misura del tempo. Qui il
tempo non si misura” Così pensava Francesco Ogliari guardando il plastico della sua Città ideale oggi completamente ripulita e ricostruita in una sala di Volandia, il più grande Museo italiano dedicato al volo che sorge alle spalle dell'aeroporto milanese di Malpensa, negli storici capannoni della Caproni.
Case, treni, auto in uno spaccato di una città in continuo movimento: difficile poter vedere tutti i particolari di questo enorme plastico che si potrebbe stare ad osservare per ore ed ore perdendo letteralmente la misura del tempo. Il Museo dei trasporti di Ranco, voluto ed allestito con la pazienza e la passione di un'intera vita dal Professore, ha preso il volo ed è approdato a Volandia. A Ranco non resta quasi più nulla se si escludono il vecchio casello con tanto di guardiano e le macerie. Quasi fosse accaduto un terremoto, sul campo sono rimaste solo macerie, statue e materiali semi distrutti accatastati. Anche il custode che vive lì da oltre cinquant'anni, in mezzo a tanta desolazione, non sa darsi pace e ricorda, con commozione, il compianto Professore.
Abbandonata a sé stesso da alcuni anni, la variegata ed originale collezione di mezzi di trasporto è ora parzialmente esposta al pubblico in un'apposita sezione di Volandia. Il trasporto di locomotive e vagoni ferroviari di notevoli dimensioni ha richiesto un impegno di lavoro ed economico non indifferente: ripuliti e rimessi a nuovo senza alterarne le caratteristiche originali, i mezzi sono ora esposti in uno spazio destinato ad essere coperto. In un geoide, creato per l'occasione, sono state collocate le antiche carrozze che documentano come si viaggiava con i cavalli. Mentre si passeggia tra un vecchio tram milanese o parigino, la funicolare di Brunate o il trenino del Monte Generoso, il vagone papale o il vecchio Gamba de Legn, per non parlare della schiacciasassi a vapore del 1917 Babcock & Wilcox davanti alla quale si inchinano i collezionisti, si avverte lo scorrere del tempo e si è quasi sorpresi di vedere comparire qua e là bambini entusiasti che vorrebbero salire su ognuno di questi mezzi senza esserne mai paghi.
Il signor Luciano Azzimonti, Vicepresidente della Fondazione Museo dell' Areonautica, ci accompagna nella visita soffermandosi a spiegarci, con dovizia di particolari, le caratteristiche dei materiali esposti. “Una parte proveniente da Ranco è ancora nei depositi ed attende di essere assemblata per essere presentata – ci spiega- Contiamo, con l'aiuto dei volontari che già si stanno occupando dell'eccezionale plastico, di poter ampliare la collezione riservando ad ogni pezzo l'idonea collocazione”. Un impegno davvero encomiabile che richiede un lavoro lungo e faticoso. Ma, senza l'aiuto dei volontari e degli sponsor, non sarà facile giungere ai risultati desiderati. Intanto a Volandia, per sostenere la nuova Sezione Ogliari è stata lanciata l'iniziativa “Adotta un mezzo di trasporto per contribuire al suo restauro”. Anche in questo modo si può sostenere questo progetto che permetterà di ridare vita a ciò che Francesco Ogliari ha collezionato per raccontare la storia dei mezzi di trasporto a grandi e piccoli. In fondo a questo era finalizzato il Museo di Ranco che, per espressa volontà del suo fondatore, era nato per essere aperto gratuitamente a tutti. Nel rispetto di questo suo pensiero anche a Volandia l'accesso alla Sezione Ogliari non richiede un apposito biglietto ma sarà possibile con quello di ingresso al Museo del Volo.
Settembre 2015, Rosalba Franchi
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