IN WORK
Da
Levo a Feriolo
A
Levo,
dopo una sosta ristoratrice alla copiosa sorgente della “Fonte
purissima”, il cammino prende avvio dal piazzale della seicentesca
Parrocchiale di Santa Maria Assunta circondata dalle Cappelle della
Via Crucis.
La
strada pedonale in ripida discesa verso Someraro
è indicata da una cappella ormai quasi completamente avvolta dalla
vegetazione; sulle viste panoramiche incombe la presenza dei massicci
piloni della funivia che collega Stresa al Mottarone.
Il
sentiero conduce a Someraro in poco più di un quarto d'ora. Ci si
inoltra nel bosco che attornia l'oratorio di San Bernardo d'Aosta
edificato sul versante opposto rispetto al paese. La chiesa ed il
campanile, secondo la tradizione locale, furono eretti nel XII
secolo ma solo in un inventario del 1700 risultano sottoposti a
lavori di rifacimento.
Il
nucleo abitato di Someraro si trova al di là della provinciale delle
due Riviere che collega il Cusio al Verbano. E' raccolto attorno
all'ampia chiesa della Consolata costruita tra il 1887 ed il 1889 e
caratterizzata da un originale campanile a vela.
Nel
Settecento il territorio forniva castagne, segale ed un vino “agro
e acerbo”. Il grande bosco comune (Cugnolo) ed i due piccoli mulini
sul torrente Turì non assicuravano una rendita sufficiente agli
abitanti costretti, in buona parte, ad emigrare: molti di essi
praticavano l'arte di intrecciare i vimini svolgendo il mestiere di
canestraio. Nel 1921 il paese era descritto come “un piccolo
villaggio in mezzo ad una stupenda foresta di colossali castagni
millenari”.
La
vicinanza a Stresa e la posizione privilegiata che permette di godere
di un ampio panorama sull'Isola Bella ed il Golfo Borromeo ne fanno
ancora oggi una località di villeggiatura specie nel periodo
estivo.
Dalla
chiesa di San Bernardo, superato il torrente, il sentiero continua a
lato del cimitero.
In
breve tempo, percorrendo qualche tratto di strada asfaltata, si entra
a Campino.
Stretti
passaggi e vicoli conducono alla piazza centrale della Fontana dove è
presente un grande affresco e, un tempo, sorgeva il forno pubblico.
Nelle vie alcuni particolari decorativi degli edifici
rimandano
all'uso e alla lavorazione della pietra locale lavorata dai molti
“picasess” nelle cave di granito di Baveno.
Lungo
la provinciale, in posizione panoramica, sorge la Parrocchiale di San
Grato affiancata da un ossario. Nella lunetta del portone d'ingresso
è raffigurata l'Adorazione dei Magi a testimonianza di una devozione
diffusa in alcune località del Vergante mentre, all'interno, San
Grato è rappresentato nella pala d'altare. Una Via Crucis
settecentesca collega questa chiesa all'oratorio della Madonna delle
Neve sottoposta a recenti lavori di restauro.
Attraversato
il Rio Loita
si
raggiunge l'omonima frazione di Baveno. Dalla piazzetta si scende
all'oratorio dedicato a San Fermo e a Sant'Antonio da Padova che
conserva sulla facciata una invocazione in versi ai due santi
protettori.
Un
breve cammino conduce a Romanico nel cui piccolo centro storico sorge
una cappelletta affrescata con la Beata Vergine delle Grazie ed
alcuni santi taumaturghi. Come a Campino gli elementi decorativi in
granito e sarizzo di alcuni edifici ricordano la diffusa attività
degli scalpellini locali.
Un
breve tratto di strada separa la frazione da Baveno,
centro lacuale importante oltre che per il famoso granito, per le
numerose ville, i parchi storici ed il monumentale piazzale della
chiesa. Romanici sono il campanile e la facciata a cui sono accostati
l'antico battistero ed un elegante porticato affrescato con le
stazioni della Via Crucis.
Ad
Oltrefiume
si attraversa il torrente Selva Spessa che scende dal Mottarone; il
collegamento con Baveno divenne più sicuro e comodo con la
costruzione della strada napoleonica del Sempione all'inizio
dell'Ottocento. La chiesa parrocchiale di San Pietro è settecentesca
e conserva un pregevole crocefisso in marmo.
Per
raggiungere Feriolo
è
necessario percorrere un tratto di strada asfaltata sino a superare
l'attraversamento autostradale e raggiungere il sentiero che,
attraverso una zona boscosa, conduce al paese. La via corre alle
pendici del colle che sovrasta l'abitato; in cima sorgeva una
fortificazione documentata in età medioevale di cui oggi sopravvive
una torre.
Punto
di passaggio obbligato, Feriolo risulta tagliato a metà dal Sempione
che separa una parte del paese dalle abitazioni sorte lungo le sponde
del lago.
Posto
allo sbocco della Val d'Ossola, dove il fiume Toce sfocia nel Lago
Maggiore, nei secoli passati il paese fu un attivo centro commerciale
per le merci che transitavano sull'acqua, elemento che, per motivi
diversi, ha segnato la storia di questo luogo. Memorabile, nel 1868,
l'eccezionale innalzamento del livello del lago di cui resta
testimonianza sulla facciata dell'oratorio di San Carlo, l'attuale
parrocchiale.
Novembre
2015 Rosalba Franchi
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