passo del SAN TEODULO (3322 m) Il
più antico passo alpino sul quale possediamo indicazioni sicure, è
quello che oggi viene indicato come “passo
di San Teodulo”,
che collega Zermatt, nel Vallese, con la val Tournanche (Aosta). La prima citazione del “San Teodulo”nel XVI secolo è quella di Aegidius Tschudi che lo ha visitato nel 1528. Egli dice che : "In estate si può superare senza interruzioni sia a cavallo che a piedi ... Sulla più alta sommità di questa montagna la via si divide e porta in due valli per discendere nella Val d'Aosta; una di queste, chiamata Valtournanche è alla destra e porta alla piccola città di Chatillon; l'altra chiamata Ayas è situata a sinistra e porta ad Ivrea. Attraverso questa montagna è possibile anche raggiungere due vallate dalla parte del Vallese, a sinistra è la Valle d'Herèns che porta direttamente a Sion e l'altra sulla destra chiamata Valle di Matt è bagnata dal torrente Visp e scende a Visp. "
Nel 1544 Mùnster indica il valico con il nome di "Augstalberg" (passo d'Aosta) e di "Mons Sylvius" (probabilmente una forma antica per indicare l'odierno Cervino) e sulla sua carta generale della Svizzera, con quello di "Gletscher". Whimper racconta così: “Il più frequentato dei passi d'alta quota e forse il primo ad essere scoperto. E' facile da attraversare e quindi la strada più comoda tra lalta valle del Rodano e la valle d'Aosta. De Saussure ci passò con dei muli nel 1789 e, storicamente, il traffico fra le due valli era veramente considerevole. Si potevano vedere file di 25, 30 bestie da soma attraversarlo nello stesso tempo. Alla fine dell'ottocento erano poche le mucche ed i muli che lo attraversavano. Il ghiacciaio, soprattutto sul versante italiano, si è ridotto considerevolmente e, malgrado i crepacci sul percorso non siano larghi, la corda deve essere utilizzata sempre. Comunque ho visto in varie occasioni montanari italiani passare da soli utilizzando, come unico attrezzo, un'ombrella.” Di seguito i tempi di percorrenza:
|