Col de la Fenètre Nella regione compresa tra il Gran San Bernardo ed il Sempione il valico più facile è certamente il passo di Fenètre (2786 m), che conduce dal fondo della valle di Bagnes (Vallese) direttamente ad Aosta. L'itinerario supera un piccolo ghiacciaio, facile da attraversare, sul versante vallesano. Allo scopo di distinguerlo da altri con lo stesso nome, viene aggiunta spesso la specificazione di "Balme" sul versante vallesano e di "Bagnes" su quello valdostano. E’ anche denominato Fenétre de Calvin, perché pare che proprio attraverso questo valico fosse passato Calvino nella primavera del 1536 per fuggire in Svizzera. Il passo è noto fino dal XII secolo; nel 1254 la Valpelline e Ollomont, versante Vallesano, diventano feudo dei signori di Quart (Aosta) che ne mantennero il diritto fino al 1378 quando passarono ai Savoia che concessero i pascoli della valle di Bagnes in affitto al Vallesani. La notorietà del valico nel 1540 è confermata da due documenti. In quell'anno viene infatti sottoposto alle autorità valdostane il progetto di aumentare le imposte allo scopo di mantenere una guarnigione sul passo per tenere a bada i vallesani, risollevando le antiche dispute intorno ai pascoli della valle di Chermontane e anche di altri alpeggi posti sul versante valdostano del passo. Dobbiamo attendere la relazione di P.A. Arnod, del 1694, per ritrovare il nome di "Fenétre di Durand" e leggere una descrizione particolareggiata del percorso attraverso il passo, e apprendere che nel 1688-1690 vi vennero innalzate delle fortificazioni. Il passo di Fenétre è dunque un valico di cui poco si parla, indicandolo con un nome preciso, ma che fu per forza praticato a partire dal XIII secolo, rappresentando il collegamento più facile e diretto fra i pascoli di Chermontane e la valle d'Aosta. Frequentato da alpinisti e contrabbandieri nell'utimo secolo, fu anche via di salvezza per profughi politici, tra i quali il più illustre fu Luigi Einaudi nel settembre del 1943, ricordato con una grande targa in prossimità del colle. Ritorna alla pagina: Passi alpini di alta quota