SACRI MONTI DEL VALLESE

 Visperterminen

Al di là delle Alpi, i Sacri Monti del Canton Vallese rappresentano significative testimonianze artistiche e religiose della diffusione dei modelli piemontese e lombardo. Seppur poco conosciuti e studiati, essi offrono motivo di interesse sia per la loro ubicazione geografica che per le loro caratteristiche. Un itinerario che parte dal Passo del Sempione e segue la Valle del Rodano sino a raggiungere Sion, importante sede vescovile sin dal Medioevo, permette di scoprire alcuni di questi luoghi da secoli meta di pellegrinaggio.
Nelle vicinanze di Briga, in località Ried, sorgono due Vie Sacre che conducono alla sommità di diverse alture. La più importante prende avvio dal piccolo villaggio di Burgspitz : il sentiero nel bosco è segnato dalla presenza di sette cappellette che ripercorrono le stazioni della Via Crucis. In ciascuna di esse sono collocate due pannelli decorati da pitture moderne in smalto policromo.
Il Santuario che completa la Via Sacra fu edificato nel 1707 e successivamente rinnovato. Il porticato esterno invita alla sosta; all'interno è presente un altare settecentesco sormontato da una pala raffigurante l'Annunciazione.
Poco distante da questa Via delle cappelle, sulla strada che da Ried conduce verso Glis, un altro percorso con piccole cappelle porta in cima ad un'altura su cui domina una croce ben visibile dalla strada. Napoleonenstrasse è il nome della via sottostante, la strada che nell'Ottocento Napoleone fece costruire per collegare Parigi a Milano attraverso il Passo del Sempione.
Le semplici cappelle intonacate di bianco contengono all'interno delle raffigurazioni contemporanee in ferro battuto delle stazioni della Via Crucis.

Saas

Seguendo la valle del Rodano, a pochi chilometri da Visp, sorge il Sacro Monte di Turtig. Ben visibili dalla strada di fondovalle, le dieci cappellette abbarbicate sul fianco della montagna, conducono al Santuario costruito nella seconda metà del Settecento. Il percorso e lo stile delle costruzioni richiama il Sacro Monte di Saas Fee. Nelle cappelle non sono più presenti le statue originarie; dei moderni bassorilievi in terracotta raffigurano alcune scene della vita di Gesù. Nell'ultima cappella, addossata al Santuario, un gruppo ligneo rappresenta la Deposizione. Il Santuario è ad unica navata: le pareti sono prive di affreschi e di ex voto. Oltre al pulpito è presente un altare ligneo con la statua dorata della Madonna con il bambino.
Proseguendo in direzione di Sion, si incontra il Cammino della Croce di Longeborgne con il Santuario di Nostra Signora della Compassione. Un suggestivo percorso si apre nelle gole della Borgue, laddove la pianura si allarga e le rocce lasciano il posto a campi e vigneti: la via per i pellegrini sale nel bosco dove sorgono le cappelle con le stazioni della Via Crucis. Alla fine della Via sacra, in luogo solitario, appare l'Eremo addossato alla roccia costituito da due cappelle affiancate e dal piccolo convento benedettino. La Santa Vergine a cui il Santuario di Longeborgne fu dedicato nel 1522, è venerata sotto il titolo di Nostra Signora della Compassione dalla fine del XVII secolo ma sembra che il culto mariano di questo luogo si sia diffuso a partire dal XIV secolo. Oggi continua ad essere un luogo sacro assai frequentato dai pellegrini che, nel corso dei secoli, hanno lasciato testimonianza della loro fede con i numerosi ex voto che tappezzano le pareti della piccola cappella scavata nella roccia. Una grata di ferro protegge l'altare barocco ornato da figure lignee intagliate ed una pala raffigurante la Madonna china sul Figlio morto. I muri sono anneriti dal fumo dei ceri.
Dalla cappella della Vergine si passa in quella dedicata a Sant'Antonio dove sono collocati altri ex voto: il più antico è datato 1662. Sul muro di fondo che separa le due cappelle un ex voto del 1796 raffigura una rovinosa caduta di pietre sopra l'Eremo di Longeborgne. Due eremiti levano le braccia al cielo: la Vergine del quadro posto sull'altare è fedelmente riprodotta in segno di profonda riconoscenza per la protezione concessa sopra questo luogo consacrato a Nostra Signora della Compassione.


 Rosalba Franchi - 2003