La rocca di Airuno |
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La strada acciottolata che conduce alla Rocca o Rocchetta di Airuno sale a lato della chiesa parrocchiale dedicata ai SS. Cosma e Damiano. Lungo il cammino si incontrano alcune cappelle settecentesche della Via crucis raffiguranti i Misteri dolorosi. Le edicole religiose, presumibilmente, avrebbero dovuto costituire un Monte della Pietà dedicato all'Addolorata progetto che, in realtà, non venne mai completato. Delle costruzioni settecentesche sopravvive solo la cappella indicata come la Presentazione al Tempio che conserva anche un affresco coevo assegnabile a Francesco Spina; i restanti edici, con le relative pitture, sono quasi completamente frutto degli interventi avvenuti nell'Ottocento e nel Novecento. In breve tempo si raggiunge la sommità dell'altura che domina l'abitato di Airuno. Per l'ultimo tratto la salita può seguire il sentiero o
imboccare una scala fiancheggiata da tabernacoli che conduce
direttamente alla chiesa dedicata a S. Maria della Pace. Alcuni edifici
precedono la chiesa vera e propria: ciò che vediamo oggi è solo parte
di quanto era stato edificato su questa altura in epoche passate. In
questo luogo, infatti, è documentata la presenza di una Rocca di
fondazione altomedioevale. La posizione era particolmente strategica
perchè permetteva di controllare l'alto corso dell'Adda e la strada di
epoca romana Bergamo-Como che correva a est dell'Adda fino al ponte di
Olginate (visibile dalla rocca)i cui resti monumentali documentano l'esistenza di un
manufatto del IV-V secolo.
Nella prima metà del
Quattocento, tra il 1447 e il 1450, il territorio del Monte di Brianza
che comprendeva le alture a sud-est di Oggiono, fu interessato da
cruente lotte tra la Repubblica di Venezia ed il Ducato di Milano. In
tale contesto il ruolo della Rocca di Airuno fu di particolare
importanza per gli Sforza.
Anche se non esiste documentazione scritta della sua frequentazione del luogo è verosimile pensare alla conoscenza del sito da parte del Genio toscano. A pochi chilometri da Airuno si trova Brivio, punto strategico per l'attraversamento dell'Adda, citato per ben quattro volte da Leonardo nei suoi scritti. Brivio, infatti, avrebbe dovuto essere la prima stazione fluviale nel progetto vinciano di navigazione dell'Adda da Lecco a Milano. Dalla visite all'epoca di San Carlo sappiamo
che alla Rocchetta esisteva una chiesa dedicata a Santa Maria della Pace
usualmente conosciuta come S. Maria della Rocca poiché costruita entro
le mura della forticazione. Il castello, nel Cinquecento ancora ben
distinguibile, risultava “ampio tre pertiche. Oltre la chiesa vi erano
case con un orto per un eremita e intorno una vigna”. La forma e le
dimensioni, che riportano all'epoca sforzesca, corrispondono in larga
misura all'attuale edificio.
Nel Seicento la chiesa si trasformò nel Santuario dell' Addolorata che richiamava numerosi fedeli dal territorio lecchese e bergamasco. Alcuni ex voto testimoniano una particolare devozione che, probabilmente, avrebbe dovuto essere amplificata dalla creazione di una sorta di Sacro Monte dedicato alla Vergine. Nel Settecento la chiesa si abbellì di decorazioni e stucchi e di un pregevole altare in scagliola. All'esterno si realizzò una piazzetta e dei porticati a colonnine. Dal sagrato la vista si apre sul Monte San Genesio con il suo Eremo e sulle alture circostanti. Della Rocchetta oggi si prendono amorevolmente cura alcune volontarie che, oltre a rendere accessibile la chiesa, offrono informazioni e ristoro ai visitatori.
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Gennaio 2018, Rosalba Franchi |