Leonardo
alla Fonte Pliniana |
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Grazie alle Giornate di primavera organizzate dal FAI, Villa Pliniana a Torno ha aperto le porte ai visitatori. Luogo incantevole, a picco sul lago, sulla sponda che da Como conduce a Bellagio. Da
Torno il luogo si può raggiungere a piedi percorrendo un viottolo
indicato a lato della chiesa di San Giovanni. L'edificio, posto su di
un promontorio, è affiancato da un campanile romanico e presenta un
pregevole portale rinascimentale ricco di sculture e decorazioni. All'interno, ad aula unica con arconi ribassati, compare la datazione 1496. La copia di una lastra tombale paleocristana attesta, però, un 'origine ben più antica della primitiva pieve. L'importanza di questa chiesa, oltre alle opere artistiche che conserva, è dovuta anche alla venerazione del Santo Chiodo, una reliquia che, secondo la tradizione, un arcivescovo tedesco di ritorno dalle Crociate avrebbe lasciato in questo luogo ove era stato costretto a fermarsi per la furia delle onde del lago. Sul fianco della chiesa di San Giovanni si incomincia il cammino transitando sotto stretti porticati che conducono verso la campagna ed i pendii boscosi. Costeggiando la sponda del lago, dall'alto si ammirano i panorami verso la costa opposta. Alla fine del sentiero (circa un chilometro e mezzo), si giunge alle cascatelle formate da un piccolo corso d'acqua che si attraversa su un ponte ad arco in muratura. Un cancello secondario della villa permette (solo quando aperto) l'accesso alla proprietà il cui ingresso principale si trova lungo la strada provinciale. Una lunga discesa conduce in riva al lago, in una insensatura protetta in cui è costruita Villa Pliniana. Domina la vista una cascata di circa ottanta metri alla cui sommità compare la Casa del tè, un piccola costruzione in cui pare fosse servita la bevanda agli ospiti. Con un notevole salto l'acqua precipita proprio a fianco della villa e quindi nel lago. La parete rocciosa che delimita l'insenatura contribuisce ad aumentare la suggestione del paesaggio.
Il luogo era noto sin dal I secolo d.C. quando Plinio il Giovane, nativo di Como, descrisse una fonte intermittente che sgorgava da queste rocce in una lettera Licinio Sura. All'amico Plinio chiedeva una spiegazione del curioso fenomeno. «Ti ho portato in luogo di un piccolo dono dal mio paese natale un problema degno di codesta tua scienza profondissima. Nasce dalla montagna una sorgente, discende attraverso le rocce, si raccoglie in un piccolo vano atto a pranzavi, tagliato a mano dall’uomo. Dopo essersi un po’ trattenuta cade nel lago Lario. Ha una strana natura: tre volte al giorno si innalza e si abbassa per determinati crescimenti e diminuzioni. Forse che una corrente d’aria più nascosta ora apre l’apertura e i canali della sorgente e ora li chiude (…) »
«Sopra Como otto miglia è la Pliniana, la quale crescie e discrescie ogni 6 ore, e'l suo cresciere fa 4 acqua per 2 mulina e n'avanza, e'l suo calare fa asciugare la fonte. » Quando
Leonardo, alla fine del Quattrocento, giunse alla fonte Pliniana,
l'attuale villa non era ancora stata costruita. Essa, infatti, fu
edificata nel 1573 proprio attorno alla sorgente per volontà del
conte comasco Giovanni Anguissola intenzionato a trasformare questo
sito in un luogo di delizie.
All'ingresso
l'elegante loggiato riserva una spettacolare vista sul lago. Le
ampie sale al piano nobile sono riccamente decorate con affreschi,
soffitti a cassettoni, pavimenti con mosaici che richiamano simboli
massonici. Dal vicino cortile si accede all'attracco delle barche ed
alle prigioni.
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Aprile 2017 Rosalba Franchi |