Leonardo a Madonna della neve il 5 agosto 1437

cartiglio
"Dì di Santa Maria della Neve,  addì 5 d'aghossto 1473"

E' l'annotazione che Leonardo riporta sul suo disegno conosciuto come “Paesaggio della Valdinievole” oggi conservato agli Uffizi di Firenze e considerato un prototipo della rappresentazione moderna del paesaggio.

Il disegno è rimasto esposto in originale nel museo di Vinci per alcuni mesi durante le celebrazioni dei Cinquecento anni dalla morte del grande artista che in questo paese ha avuto i natali. Qui è stato degnamente ricordato nei tre spazi espositivi a lui dedicati e nella sua casa natale sitanella frazione di Anchiano, in posizione dominante la piana di Fucecchio, le colline pisane e lucchesi.

Casa Leonardo

Il "Paesaggio della Valdinievole" proviene dal Fondo Mediceo Lorenese. E' riconosciuto come il primo disegno di puro paesaggio nell'arte occidentale svincolato da un soggetto sacro o profano. In esso Leonardo ha eseguito una composizione fra elementi originali del paesaggio toscano ed elementi di pura invenzione lasciando anche l'indicazione del luogo che lo ha ispirato.

Là dove oggi sorge l'oratorio della Madonna della Neve nel comune di Montevettolini (Pistoia), ai tempi di Leonardo esisteva un “margine”, termine con cui in Toscana si indica un tabernacolo sacro posto al limitare di una strada per indicare la via o per definire i confini di una proprietà. Esso era aperto, accessibile a tutti e recava l'immagine affrescata della Madonna con Bambino e Santi.

E' verosimile immaginare che Leonardo, poco più che ventenne, sia giunto alla Madonna della Neve per partecipare alla festa religiosa e conviviale proprio nel giorno in cui veniva celebrata la ricorrenza del miracolo mariano della neve avvenuto, secondo la tradizione, a Roma il 5 agosto 352.

Madonna della neve

Dalla sua casa di Anchiano, Leonardo avrebbe raggiunto questo luogo da cui il suo sguardo poteva spaziare sulla campagna circostante. Scegliendo un punto immaginario di osservazione “a volo d'uccello”, cioè non sul terreno ma ad una certa quota d'altezza, con tratto preciso, egli disegna nel suo "Paesaggio" un borgo medioevale posto in cima ad un colle, in cui si potrebbe riconoscere Montevettolini con le sue torri e la cinta muraria del castello, la chiesa dei Santi Michele e Lorenzo ed il Palazzo Comunale. Il costone roccioso a destra richiama, invece, l'ambientazione del “Battesimo di Cristo “ del Verrocchio. Nello sfondo si possono riconoscere la Valdinievole e, più oltre, le prime propaggini dei Monti Pisani, le acque del Padule di Fucecchio, la piana con gli evidenti segni della centuriazione romana, il colle conico di Monsummano.

I recenti studi di Filippo Lorenzi e Giovanni Malanima, pubblicati nel volume “L'oratorio di Leonardo da Vinci”, hanno potuto approfondire e verificare alcune ipotesi relative al punto di vista scelto da Leonardo. Per stabilire una corrispondenza con il paesaggio reale è stato utilizzato un drone munito di telecamera: le immagini acquisite risulterebbero compatibili con il disegno permettendo di localizzare, a circa trenta metri dalla facciata dell'oratorio della Madonna della Neve, il punto di osservazione del Paesaggio leonardesco.

L'originario “margine”si mantenne tale fino quasi alla fine del XVI secolo quando, con il diffondersi del culto per la Madonna della Neve, l'antico tabernacolo fu trasformato in un oratorio ampliato nei secoli successivi.

oratorio
affresco

I due studiosi hanno raccolto anche notizie significative sui graffiti presenti sull'affresco quattrocentesco della Madonna con il Bambino e i Santi. La data 1478, incisa due volte, è vicina al 1473 annotato sul disegno di Leonardo; i numerosi graffiti con date, nomi, simboli cristiani e uno stemma gentilizio appartenente alla famiglia fiorentina dei Giamberti - Da Sangallo sono espressione di un culto assai sentito e radicato nel territorio tra XV e XVI secolo.

Gli eventi e le iniziative organizzate per il Cinquecentenario della morte del Genio toscano dal Comune di Monsummano, dal Museo della città e del territorio, dalla Proloco “Rondò” e dalla Villa Medicea di Montevettolini, oltre a diffondere alcuni importanti studi ed approfondimenti riguardo al disegno leonardesco, permettono di valorizzare un paesaggio naturale di pregio e un territorio ricco di rilevanze storiche e artistiche poco conosciute.

addì 10 dicembre 2019 - Rosalba Franchi - Dario Monti