libro

Sabato 17 ottobre 2015, in occasione del vernissage della mostra “Spazio Bianco – Sulle tracce di Paulcke, viaggio nella memoria dell’alpinismo a sci”  è stato presentato il libro, con lo stesso titolo, che raccoglie per la prima volta in Italiano due testi dell'alpinista Paulcke e buona parte delle fotografie esposte alla mostra stessa.

I testi, tradotti dal tedesco da Clara Mazzi, sono: "In alta montagna con gli sci", scritto all'inizio del 1900, in cui l'autore racconta i primi anni di sperimentazione e di divulgazione della pratica combinata dello sci e dell'alpinismo sulle Alpi ed il "Giro invernale su sci attraverso l'Oberland Bernese - dal 18 al 23 gennaio 1897", prima esperienza in assoluto in cui una comitiva, guidata da Paulcke, compì la traversata a sci dei ghiacciai dell'Oberland Bernese da est a ovest, dal passo Grimsel a Briga.

Le impeccabili fotografie del libro, scattate in bianco-nero, sono il racconto un altro evento di particolare rilevanza: il Raid "...sulle tracce di Paulcke" che si è svolto dal 18 aprile al 25 aprile 2015, sotto forma di Corso Avanzato Speciale di scialpinismo, tipo SA3.

Vi hanno preso parte 17 alpinisti: 6 istruttori e 11 allievi, addestrati in precedenti corsi di base e/o avanzati, della scuola di alpinismo e scialpinismo "Guido della Torre", iniziativa delle sezioni CAI di Busto Arsizio, Castellanza, Legnano, Parabiago e Saronno.


scuola

L'istituzione ha promosso, nel suo quarantesimo anno di vita, una rievocazione storica dell'itinerario di Paulcke, una spedizione con bivacchi notturni a stretto contatto con l'ambiente naturale della superficie ghiacciata più grande d'Europa.

la traversata si è svolta in totale autonomia logistica: cinque equipaggi da tre componenti e uno formato da un duetto, ciascuno muniti di pulka da traino autocostruita, tenda e materiale da bivacco nonchè gas sufficiente per le provvigioni d'acqua per l'intero periodo, si sono mossi da est a ovest:

  •  Partenza da Oberwald in Vallese e primo campo al passo Grimsel.
  •  Seconda tappa fino alla testata ovest dell'Oberaarsee, attraverso la Triebtenseelike.
  •  Terza tappa fino allo Studergletscher.
  •  Quarto giorno, salita allo Studerhorn, e trasferimento fino al Fieschergletscher.
  •  Giorno dedicato alle salite scialpinistiche dei Fiescherhorner (Gross- e Inner-) e del Gross Wannenhorn, per poi pernottare al medesimo campo.
  •  Sesto giorno attraverso la Grunhornlucke e Koncordiaplatz fino all'Aletchfirn. Traversata dell'Abeni Flue da est a ovest.
  •  Settimo giorno attraverso la Lotshenlucke per discendere sino a Fafheralp, punto di conclusione del raid.

L'itinerario è risultato lungo circa 100 km e il dislivello positivo coperto è stato circa di 6500 m, una buona metà dei quali percorsi con le pulke al traino. Il peso trainato, variabile da squadra a squadra, era compreso fra i 40 kg dei più spartani, fino ai circa 60 dei più "attrezzati".


campo

Campo tendato sulla sponda occidentale dell'Oberaarsee. Sullo sfondo le ultime luci del tramonto delineano l'Oberaarjoch che rappresenta la porta orientale dell'Oberland.
Foto di Claudio Camisasca e Davide Pravettoni.

"Quando la nostra piccola carovana si mise in cammino risalendo la Grimselstrasse, ci seguirono con lo sguardo, ancora increduli e dubbiosi sull'efficacia e sul valore di quello che secondo loro erano solo assi di legno."
Così scriveva nel 1897 Paulcke raccontando l'inizio della sua esperienza e della pratica dello sci-alpinismo sulle Alpi.
Solo pochi anni dopo poteva affermare: "Con la formazione delle guide, lo sci alpino conobbe una nuova fase di sviluppo. L'alta montagna invernale si apriva a cerchie sempre più ampie di popolazione, in tanti apprezzavano le sue meraviglie e portavano con loro amici entusiasti."
A proposito dobbiamo ricordare che allora non esistevano gli impianti di risalita e per praticare lo sci da discesa occorreva avere anche una buona conoscenza delle techiche che ora sono riservate agli sci-alpinisti.


mappa

Mappa con l'indicazione dei punti di partenza e arrivo (cerchiati rosso), dei campi tendati (triangoli numerati, due bivacchi alla posizione 4) e delle vette ascese (tracce blue). Base Swisstopo.

2015 - Dario Monti e Davide Rogora