Il parco delle Biancane
 ...versan le vene le fummifere acque...


biancane

“ Versan le vene le fummifere acque
per li vapori che la terra ha nel ventre,
che d'abisso li tira suso in alto;”


Così Dante, nel libro sesto delle Rime, descrive un paesaggio che forse ebbe modo di visitare personalmente in terra toscana: tanto ne fu colpito da diventare per lui fonte d'ispirazione.
I versi sembrano ben adattarsi allo scenario che appare percorrendo gli itinerari nella Valle del Diavolo, percorsi immersi tra le Colline Metallifere che da Larderello arrivano a Castelnuovo di Val di Cecina, Sasso Pisano e Monterotondo Marittimo.
Il paesaggio, caratterizzato da soffioni e fumarole, ha un aspetto surreale che rimanda anche ad alcune descrizioni dell'Inferno dantesco. Lo stesso toponimo Montecerboli, frazione di Lardello, richiama alla mente Cerbero, il guardiano infernale raffigurato da Dante come un cane a tre teste.

tabula
La Tabula Peutingeriana indica le terme Volterrane (ora Pomarance nel retroterra di Vada) e le Aquae Populoniae (ora terme di Bagnolo vicino a Monterotondo sulla strada da Follonica a Siena)
mappa
La località di Monterotondo in prossimità dei lagoni di acque sulfuree, alle sorgenti di acido borico, alle terme di Bagnolo e al parco delle Biancane


Già in epoca etrusca e romana erano conosciuti i cosiddetti lagoni o pozze fangose di acqua in ebollizione, i getti di gas e vapori, le fumarole, i terreni spogli dette putizze e le sorgenti di acqua calda ricche di minerali che venivano usate per scopi terapeutici.
Lo confermerebbe l'importante ritrovamento nei pressi di Sasso Pisano delle terme di Bagnolo, un particolare esempio di un complesso termale di età etrusca e romana risalente almeno al III secolo segnalato come Aquae Populoniae sulla Tabula Peutingeriana.
Le sorgenti calde (sgorgano alla temperatura di 65°e sono le più calde della Toscana) furono utilizzate anche in epoche successive da personaggi illustri tra i quali Lorenzo il Magnifico. Dai soffioni si estraevano allume, zolfo, acido borico e vetriolo usati come mordente nella lavorazione della lana.

Quando nel 1777 il chimico Hoeffer di Colonia, al servizio del Granduca di Toscana, scoprì l'acido borico, l'interesse per lo sfruttamento dei soffioni aumentò notevolmente da parte di varie società tra cui quella di Francesco Lardelel da cui successivamente la località prese il nome.
I territori compresi tra la Val di Cecina e di Cornia diventarono zone interessanti che potevano fornire una nuova fonte d'energia. Nel corso degli ultimi due secoli l'utilizzo industriale dei gas naturali ha profondamente mutato l'ambiente: le torri di condensazione, le numerose condotte e gli impianti per la produzione di energia geotermica dominano il paesaggio soprattutto nel territorio di Lardello dove esiste anche un Museo della Geotermia.

biancane
biancane

Un recente intervento da parte dell'Enel che ha realizzato anche un Centro didattico, ha reso percorribile in sicurezza i sentieri all'interno del Parco delle fumarole di Sasso Pisano e delle Biancane. L'itinerario permette di passare vicino ai pennacchi di vapore delle fumarole e di vedere le putizze dove il calore ed i vapori solforosi impediscono a qualsiasi tipo di vegetazione l'attecchimento sul terreno argilloso. Si possono notare anche i lagoni e le solfatare, emissioni di vapori  venefici dalla cui sublimazione si formano cristalli di zolfo, metallo che conferisce al terreno particolari colorazioni giallastre. La denominazione “biancane” che dà il nome all'omonimo Parco Nazionale delle Colline Metallifere Grossetane dove è allestito un Geomuseo, indica località in cui sono presenti rocce o minerali di colore bianco che contrastano con il verde dei boschi e dei campi agricoli circostanti. Le Biancane di Monterotondo sono così denominate per la presenza di numerosi affioramenti di diaspri completamente sbiancati dai fluidi geotermici. In quest'area, a differenza di altre zone geotermiche della Toscana centro-meridionale, i vapori, non essendo confinati da alcuna copertura impermeabile, possono emergere in superficie con vistose manifestazioni naturali che rendono la zona particolarmente interessante e suggestiva.
Chissà. Camminando lungo i sentieri del Parco, il cui ambiente naturale originario è in gran parte rimasto inalterato nel tempo, potremmo immaginare di incontrare Dante.


biancane

www.tuttatoscana.net
www.terredipisa.it 
www.turismomonterotondomarittimo.it

Febbraio 2021, Rosalba Franchi  
 fotografie di Celeste Monti