Il viaggio di Dante a Parigi |
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Nulla ci viene riferito da Pietro Alighieri che, con il fratello Jacopo, è il primo commentatore del Poeta circa la trasferta parigina di Dante. Ma la «familiarità» di Dante «con la prassi delle scuole parigine» la si può intravvedere soprattutto nel canto XXIV del Paradiso in cui, nell’attesa di essere esaminato da San Pietro, il poeta paragona il proprio stato d’animo a quello del baccelliere che si appresta ad essere interrogato dal suo maestro. L’immagine proposta ed i termini utilizzati per identificare le due figure sono, infatti, quelli propri dell’università francese.
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![]() Portolano medioevale pisano del XII secolo. In rosso i porti citati da Dante nella Commedia Da Bocca di Magra Dante raggiunse Lerici, importante porto controllato dalla imponente fortezza di San Giorgio dove potrebbe essere stato ospite dell'amico Guido Novello, vicario imperiale della Lunigiana. Nella Commedia il poeta cita i porti di Chiavari (Purgatorio, canto XIX), Genova (Inferno, canto XXXIII), Noli (Purgatorio, canto IV), Ventimiglia, luoghi toccati nel suo ipotetico viaggio per mare fino al porto di Monaco dominato, dalla sommità di un colle, dal grandioso monumento romano del Tropaeum Alpium di La Turbie.
Il porto principale della navigazione per la Provenza e la foce del Rodano era Arles. Qui arrivando da terra lungo la via Aurelia o dal mare era d'obbligo una sosta ai Campi Elisi. Da questa città passavano i pellegrini diretti a Santiago de Compostela, ma anche le merci che risalivano per un tratto di seicento chilometri, controcorrente, il grande fiume su barche a fondo piatto trainate da cavalli, da buoi e dalla forza umana. Dopo la morte di papa Clemente V, nell'aprile 1314 (data probabile del viaggio di Dante), i Cardinali erano convenuti in conclave a Carpentras per eleggere il nuovo papa. Nell'Epistola ai Cardinali (Ep XI), che Dante potrebbe in quell'occasione aver consegnato personalmente, il poeta si rivolse ai convenuti esortandoli a scegliere un papa italiano che riporti a Roma la sede pontificia spostata da Clemente V ad Avignone.
Da Carpentras Dante avrebbe poi raggiunto via terra Parigi per fermarsi qualche tempo prima di rientrare in Italia. Non restano documenti sul suo soggiorno, ma non ci sono motivi per cui si possa diffidare di Giovanni Boccacio:
Ecco il passo in cui il Poeta ricorda Sigieri di Brabante, filosofo aristotelico fiammingo contemporaneo dell'Alighieri ed insegnante della Sorbona sita nel Vico degli Strami, ora rue du Fouarre.
SUL VIAGGIO DI DANTE A PARIGI di Mirco Manuguerra (Centro Lunigianese di Studi Danteschi) I Campi Elisi di Arles (di Carlo Finocchietti) |
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dicembre 2021, Dario Monti |