Dante, Mastro Adamo, e il castello di Romena |
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Di
origine inglese, stabilitosi a Brescia, Mastro Adamo venne
documentato nel 1270 a Bologna forse per motivi di studio
(l'appellativo di Maestro presupponeva un titolo accademico). Dal
1277 viveva nel castello dei conti Guidi, signori di Romena nel
Casentino.
Il
fiorino di Firenze iniziò la sua lunga vita nel 1252 e in poco tempo
si diffuse in tutta Europa come strumento sicuro di scambio. Aveva un
potere d'acquisto maggiore di cento euro attuali e quindi non veniva
utilizzato per le spese correnti, ma solo per acquisti o transazioni
importanti. Dante, che fu ospite presso lo stesso castello durante il suo esilio, condannò il falsario alla sete eterna. Nel XXX canto dell'Inferno mastro Adamo, richiamando all'attenzione di Dante e Virgilio la sua attuale miseria che lo costringe a bramare un “gocciol d'acqua”, ricorda con sofferenza e disperazione... Li
ruscelletti che d'i verdi colli
del Casentin discendon giuso in Arno, faccendo i lor canali freddi e molli ( vv. 64-66)
Nel
racconto della sua triste vicenda terrena il falsario descrive il
luogo in cui commise la sua colpa scagliandosi
contro i fratelli Guidi che lo indussero all'azione riprovevole per
la quale sconta la pena della dannazione eterna. Pur di poterli
rivedere rinuncerebbe anche al sollievo della fonte Branda.
Ivi
è Romena, là dov'io falsai Io
son per lor tra sì fatta famiglia;
Il
castello di Romena
Il castello sorge su un colle sito nell’attuale
Comune di Pratovecchio Stia nel Casentino. La sua posizione elevata
permetteva un ampio controllo sul territorio ed il collegamento con
gli altri castelli che sorgevano sulle alture circostanti.
Le notizie più antiche riguardanti la fondazione del castello di Romena risalgono al XI secolo quando vi dimoravano i Marchesi di Spoleto a cui appartenevano diverse corti nel Casentino. Per eredità passò successivamente ai conti Guidi. L'imponente fortificazione era costituita dal Cassero dove viveva la famiglia dei proprietari, protetto da tre alte torri centrali e undici torrini del cerchio di mura esterno.
Nella
torre delle prigioni pare che i condannati venissero calati,
attraverso una botola,dal piano superiore in cui venivano giudicati
ai tre piani inferiori a seconda della pena che dovevano scontare.
Alcuni studiosi hanno avanzato l'ipotesi che Dante, ospite presso i
conti Guidi, abbia tratto spunto da ciò per l'idea dei gironi
infernali.
Quello
che rimane oggi dell'antico maniero può solo lasciarci immaginare la
sua complessità architettonica e l'importanza. Si sono conservate le due porte di accesso al castello: Porta Bacia perché sempre in ombra e Porta Gioiosa, esposta al sole. Un'altra porta medioevale si trova sull'antica strada che, dal passo della Consuma, conduceva alla piana di Campaldino e a Poppi passando per la fonte Branda citata da Dante e dalla pieve romanica di San Pietro di Romena.
La Pieve di Romena.
A
valle dell'omonimo castello, la Pieve rappresenta uno degli esempi
più significativi di romanico nel Casentino. Fu eretta nel XII
secolo sul sito di una preesistente chiesa risalente presumibilmente
al VIII secolo di cui sono visibili i resti sotto il presbiterio. Di
grande rilievo per le forme architettoniche è l'abside che presenta
due ordini di arcate ed aperture con bifore e trifora.
L'interno
spoglio conserva numerosi capitelli istoriati con molteplici elementi
decorativi e simboli medioevali. In uno di essi, in particolare, sono
scolpiti il nome del pievano Alberico, la frase Tempore famis (in
tempo di carestia) e la data MCLII.
Luogo di sosta per i pellegrini romei, la Pieve, con le strutture annesse, offriva assistenza ed ospitalità. La sua antica funzione è stata rinnovata con l'arrivo della Fraternità, una comunità di fede che svolge diverse attività e forme di accoglienza. Le antiche case coloniche, le stalle e gli edifici preesistenti sono stati ristrutturati per ricavarne luoghi destinati alla sosta, alla meditazione ed agli incontri. Particolare cura è stata rivolta anche agli spazi all'aperto dove si sono creati percorsi in mezzo a campi e boschi e giardini di mandorli e ulivi profumati di lavanda. Un'oasi di silenzio e di pace. Fraternità di Romena - Vieni, chiunque tu sia...
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Novembre 2021 Dario Monti e Rosalba Franchi |