Strade di pellegrini nel Contado del Seprio

 

La viabilità nel Seprio nell'alto medioevo

 

Il contado del Seprio, nel medioevo, era un vasto territorio che comprendeva l'attuale provincia di Varese, si estendeva dal lago di Como all'alto Milanese, dalle valli ticinesi al Verbano fino alle porte di Novara. Aveva come capoluogo Castel Seprio, reso importante dai dominatori Longobardi. Il centro di questo territorio si identifica oggi con la media valle dell'Olona, zona storicamente importante per la sua particolare posizione geografica rispetto a due vie di comunicazione: la prima dalla pianura padana verso Bellinzona, il Gottardo ed il Lucomagno, la seconda, pedemontana, collegava Aquileia in Veneto con Ivrea ed i passi alpini verso le Gallie, passando per Como e Novara.

 

Sommeggiatori con i loro muli

 

Queste strade, soprattutto la prima, vedevano il passaggio di mercanti con il loro seguito di muli e sommeggiatori e di pellegrini che sceglievano questa via per recarsi a Roma. La seconda, nota come Como Novara, era scelta anche da chi desiderava attraversare il nord Italia da Est a Ovest per un itinerario riparato e poco pericoloso, forse verso le lontane mete orientali (Costantinopoli e la Terra Santa) o occidentali come Santiago di Compostella. Strade ideali per i pellegrini che potevano attraversare facilmente i corsi d'acqua ancora di piccole dimensioni su comodi ponti o guadi poco profondi. Purtroppo restano pochi documenti scritti di questi itinerari, ma la presenza di importanti strutture religiose, di ospitalità e di difesa, lasciano pensare alla necessità di assistenza, di riparo, di scambio di una moltitudine di persone che vivevano camminando lungo le nostre strade.

 

Gli itinerari per Roma secondo gli Annales Stadenses

 

In dettaglio si possono citare i seguenti documenti: "Annales Stadenses" scritti negli anni fra il 1240 ed il 1256, guida per i pellegrini che dal nord Europa (STADE) intraprendevano il pellegrinaggio per Roma e Gerusalemme attraversando l'attuale Germania, Francia occidentale e Svizzera servendosi dei valichi del Gran San Bernardo, del San Gottardo (appena aperto al transito), del Lucomagno e del Brennero. In particolare il Gottardo ed il Lucomagno, attraverso Bellinzona, permettevano di giungere a Milano (Monte Ceneri, Valganna, Varese, Seprio, Legnano) direttamente o passando per Lugano e Como.

 

Il viaggio dell'Arcivescovo Eudes Rigaud nel 1254

 

Anche il "diario di viaggio" dell'Arcivescovo Eudes Rigaud racconta dell'itinerario attraverso la Francia, la Svizzera, l'avventuroso valico del Sempione, Pallanza, Gallarate e Milano, rivelando un probabile attraversamento del lago Maggiore fra Pallanza e Laveno e quindi un lungo tratto nella nostra area.

Per quanto riguarda i monumenti medioevali meno noti lungo i due itinerari si possono ricordare la chiesa di S. Antonio a Cadegliano Viconago, la Badia di Ganna, il castello Medici di Marignano di Induno, la chiesa di S. Pietro a Bizzozzero, la chiesa di S. Michele di Gornate superiore, il monastero di Cairate, la chiesa di S. Antonio a Olgiate, l'oratorio di S. Giacomo a Jerago, la chiesa di S.S. Cosma e Damiano ad Arsago. Piccole e preziose gemme assieme ai più noti edifici storici di Varese, di Castiglione, di Castelseprio, di Torba, di Arsago Seprio, di Somma Lombardo, di Gallarate.

 

Pellegrino

Dicembre 2000 - Dario Monti