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Negli "Annales Stadenses", scritti intorno alla metà del XIII secolo, sono descritti gli itinerari che i pellegrini del nord Europa potevano seguire per raggiungere Roma o Gerusalemme. In una possibilità di percorso per il viaggio di ritorno, la guida suggerisce a coloro che provengono dalla Svevia e dalle regioni circostanti, di passare il lago di Como, e, attraversato il Septimer Pass , di raggiungere le proprie terre. Se l'anonimo "auctore Alberto" fornisce questa informazione senza peraltro specificare altre indicazioni, è evidente che, almeno nell'epoca in cui il testo viene scritto, questa via di passaggio era conosciuta e normalmente transitata. Un simile suggerimento, oggi non risulterebbe egualmente chiaro e significativo. Per i più il Septimer pass è un illustre sconosciuto. Dove si trova e quali luoghi mette in comunicazione? Il Septimer o Settimo o Pass da Sett (2311 m.) fu utilizzato in epoca romana per collegare Chiavenna e il lago di Como (quindi Milano e la Pianura Padana) con Coira, capitale della Rezia. La strada, seppur piuttosto difficile, permetteva di attraversare le Alpi con una sola salita e discesa. Tale caratteristica fece sì che essa fosse utilizzata finché il trasporto avvenne con le some: fino agli inizi dell'Ottocento il passaggio dei valichi alpini avveniva infatti caricando sui muli le merci e le carrozze smontate. I viaggiatori invece, montavano su slitte o speciali ceste con stanghe o portantine. Nell'Ottocento, quando le strade dei maggiori passi vennero rese carrozzabili, il Septimer rimase una mulattiera. Ciò segnò il suo lento ma inesorabile declino che determinò anche la decadenza dell'antico ospizio di S. Pietro che sorgeva sul passo per ospitare i viandanti. Proprio presso i ruderi dell'ospizio medioevale sono stati ritrovati frammenti di ceramica ed una moneta d'argento di epoca romana. Da Chiavenna a Coira esistevano due strade : la cosiddetta "strada inferiore" attraverso il Passo Spluga e la "strada superiore" che toccava il Settimo oppure il Maloja ed il Passo Julier ( Pass dal Guglia, in romancio) dove ancora oggi due colonne ai lati della strada testimoniano l'esistenza di una strada romana. Alla fine del Trecento la strada del Settimo fu in diversi punti rinnovata per permettere il transito di carri molto pesanti. La sua sede stradale era ampia e comoda ed il suo utilizzo comportava il pagamento di un pedaggio. Per favorire i traffici mercantili, nel 1387 il cavalier Giacomo da Castelmur, incaricato dal vescovo di Coira, fece costruire una strada carreggiabile da Tinzen a Piuro. Ugualmente decisivo per la fortuna del Septimer fu il ruolo dei cosiddetti "porti," cioè le corporazioni che detenevano il monopolio del trasporto delle merci tra Coira e Chiavenna.
Nel 1818 però, il Cantone Grigioni decise la realizzazione di una strada carrozzabile al Passo Julier tra Bivio e Silvaplana. Tale costruzione avvenuta tra il 1820 e il 1826 decretò la progressiva perdita di importanza del Septimer che rimase percorribile solo a piedi. Forse l'antico tracciato del Septimer sarebbe andato via via scomparendo se, nel 1990-91, non fosse stato in un certo senso riportato a nuova vita dall'intervento di recupero dell'IVS, Inventario delle Vie storiche della Svizzera, l'Ente federale che istituzionalmente ha l'incarico di catalogare le vie storiche di comunicazione che in Svizzera necessitano di tutela e salvaguardia. Grazie ai contributi federali, alle sovvenzioni di privati ed all'opera di molti volontari, l'antico sentiero è stato ristrutturato e restituito alle locali comunità montane ed agli escursionisti. Una decina di chilometri di selciato sono stati ripristinati, si sono costruiti muretti a secco, ponti in legno e pietra; è stata predisposta la necessaria segnaletica.
Per raggiungere il Septimer pass occorre, superato il Lago di Como, raggiungere Chiavenna. A poca distanza dal centro della vivace cittadina un bivio ci indica le direzioni delle due importanti direttrici verso nord: il Passo Spluga attraverso l'aspra Val S.Giacomo, e quello del Maloja oltre il confine italo - svizzero. Il Passo del Maloja deve la sua notorietà al fatto che introduce nell'Engadina, regione svizzera di particolare interesse paesaggistico ed alpinistico conosciuta soprattutto per località turistiche come Saint Moritz, Sils e Silvaplana. Per intraprendere la strada del Septimer Pass non è necessario attraversare il Maloja; lasciata Chiavenna, a pochi passi dalla statale, la spumeggiante cascata dell'Acqua Fraggia a lato della frana, ora ricoperta di castagni, che nel 1618 seppellì il paese di Piuro. Il torrente Liro, che si getta nel Lago di Como, percorre la valle su cui prospettano monti elevati ( il Pizzo Badile e il Pizzo Cengalo superano i 3000 metri) e da cui si diramano valli poco conosciute ma di indubbia bellezza naturalistica. Dopo circa dieci chilometri si raggiunge Castasegna, località posta al confine tra Italia e Svizzera.
Si percorre la Val Bregaglia politicamente quasi tutta appartenente alla Confederazione Elvetica ma abitata da popolazioni italiane che parlano un dialetto lombardo. Il paesaggio è vario e caratterizzato dalla presenza di castagni e boschi di conifere man mano che si sale di quota. A Bondo, ( Km.1 di deviazione da Spino) sorprende la chiesa di S. Martino ornata da preziosi affreschi quattrocenteschi che decorano la facciata e l'interno. Poco dopo Promontogno (allo sbocco della nuova galleria stradale), su un promontorio roccioso, sorgono il campanile romanico della chiesa riformata Nossa Donna e la torre del Castelmur del IX secolo che indica il luogo ove sorgeva la stazione romana di Murus o ad Murum, così come viene ricordata nell'Itinerarium Antonini ( IV secolo). Sembrano confermare l'esistenza di un punto di sosta di epoca romana anche gli scavi archeologici che hanno messo alla luce resti di abitazioni e di edifici termali. Anche a Vicosoprano, il centro più importante della Val Bregaglia, addossata all'elegante Municipio cinquecentesco ornato da graffiti, sorge una torre rotonda del XIII secolo.
La salita a piedi per il Septimer prende avvio da Casaccia che, con i suoi 1456 metri di altitudine, è il villaggio più elevato della valle. All'ingresso del paese, a fianco del cimitero, la segnaletica indica il sentiero storico del Settimo. La mulattiera si inoltra nel bosco, entra nella Val Marozzo e permette di raggiungere il Passo in circa 2.30-3 ore. Il percorso è faticoso ma regala impagabili emozioni suscitate da suggestivi panorami sulla Val Bregaglia e sull'Engadina. Più della fatica conta la sorpresa di camminare, a tratti, sui resti dell'antico lastricato. Accompagna il cammino l'eco delle leggende sulla presenza del corpo di Pilato sul monte Settimo o quelle di efferati briganti. Oltre il passo il sentiero scende a Bivio (circa due ore), punto di incrocio tra la via del Septimer e la carrozzabile dello Julierpass. Verso nord la strada prosegue alla volta di Coira; al di là dello Julierpass, a pochi chilometri di distanza, Silvaplana e Saint Moritz. Per chi decidesse di affrontare questa escursione, a Bivio il servizio degli autopostali permette di ritornare a Casaccia, luogo di partenza del nostro itinerario a piedi.
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Dicembre 2005- Rosalba Franchi |