L'itinerario verso il Passo del Maloja prende avvio da Chiavenna.
Appena usciti dall'abitato, in località Prosto a pochi
passi dalla statale, si può ammirare la spumeggiante cascata
dell'Acqua Fraggia. Poco lontano, la frana, ora ricoperta di
castagni, che nel 1618 seppellì il paese di Piuro. In
questo comune, oggi composto solo da frazioni sparse, sorge Palazzo
Vertemate, fatto edificare intorno al 1577 dai fratelli Guglielmo
e Luigi Vertemate Franchi. Attualmente adibito a Museo civico,
contiene ricchi arredi e notevoli decorazioni a fresco di soggetto
mitologico.
La strada statale n.37 del Maloja risale la Val Bregaglia. Il
fiume Mera, tributario del Lago di Como, percorre questa valle
su cui prospettano monti elevati (il Pizzo Badile e il Pizzo
Cengalo superano i 3000 metri) e da cui si diramano valli poco
conosciute ma di indubbia bellezza naturalistica. Dopo circa
dieci chilometri si raggiunge Castasegna, località posta
al confine tra Italia e Svizzera.
La Val Bregaglia, pur appartenendo
politicamente quasi interamente alla Confederazione Elvetica,
è abitata da popolazioni italiane e svizzere che parlano
un dialetto lombardo. Il paesaggio è vario e caratterizzato
dalla presenza di castagni e boschi di conifere man mano che
si sale di quota.
A Bondo, ( Km.1 di deviazione da Spino) sorprende la chiesa
di S. Martino ornata da preziosi affreschi quattrocenteschi
che decorano la facciata e l'interno.
Poco dopo Promontogno (allo sbocco della nuova galleria stradale),
su un promontorio roccioso, sorgono il campanile romanico della
chiesa riformata Nossa Donna e la torre del Castelmur
del IX secolo che indica il luogo ove sorgeva la stazione romana
di Murus o ad Murum, così come viene ricordata
nell'Itinerarium Antonini ( IV secolo). Sembrano confermare
l'esistenza di un punto di sosta di epoca romana anche gli scavi
archeologici che hanno messo alla luce resti di abitazioni e
di edifici termali. Anche a Vicosoprano, il centro più
importante della Val Bregaglia, addossata all'elegante Municipio
cinquecentesco ornato da graffiti, sorge una torre rotonda del
XIII secolo.
Da Casaccia che, con i suoi 1456 metri di altitudine, è
il villaggio più elevato della valle, prende avvio il
sentiero storico percorribile solo a piedi che conduce al Passo
del Settimo.
La strada per il Passo del Maloja segue invece la cantonale dove,
a pochi chilometri di distanza da Casaccia, sorgono gli impianti
della teleferica di Albigna che permettono di salire alla diga
ed all'omonimo lago artificiale.
Prima di raggiungere il passo, si incontrano le rovine della
chiesa cinquecentesca di san Gaudenzio ubicata sul percorso dell'antica
strada romana rinvenuta nel 1972. In alcuni tratti è stato
riportato alla luce il tracciato originario con i segni del passaggio
delle ruote dei carri di larghezza di 1,7 metri; in una zona
piuttosto ripida, compaiono i gradini che aiutavano muli ed uomini
a superare il dislivello del terreno.
Il Passo del Maloja, posto a 1815 metri di altitudine, è
dominato dalla Torre del Belvedere costruita nel 1882. L'imponente
manufatto appartiene ad un edificio rimasto incompiuto, attorniato
da un parco da cui si godono imponenti viste sulla Val Bregaglia.
Nei pressi della torre sono visibili interessanti esempi di "marmitte
dei giganti", particolari cavità circolari il cui
diametro varia da pochi centimetri a diversi metri, scavate nella
roccia dall'azione erosiva delle acque di superficie dei ghiacciai.
Alla sommità del Passo sorge l'Hotel Maloja: una scritta
sull'attuale edificio riporta le date 1646 e 1910. Poco oltre,
lungo la strada principale si incontra l'imponente edificio in
legno intagliato dell'Osteria vecchia costruito nel 1882. Sulla
facciata sono scolpite alcune frasi annerite in lingua francese
di buon auspicio per i viaggiatori : "Chi ogni anno al Maloja
verrà, per lungo tempo sulla terra resterà".
La prima citazione di una locanda al Maloja compare sulla Guida
Badeker del 1854; non sembra trattarsi di un luogo molto attraente
visto che nel 1867 il Murray la cita solamente come "Locanda
Poste, la prima grande casa in Engadina". Anche i ricordi
di Coolidge sono, al pari di quelli di altri viaggiatori, poco
gradevoli almeno fino alla costruzione del nuovo edificio, agli
inizi degli anni Ottanta.
Di fronte all'Osteria vecchia, si trova la casa in cui il pittore
Giovanni Segantini si trasferì con la famiglia da Savognino
nell'agosto 1894. Al Maloja Segantini visse sino alla morte avvenuta
nel 1899; attualmente la casa in cui abitò è ancora
di proprietà della famiglia. Un interessante percorso
segnalato - il Sentiero Segantini - permette di visitare l'atelier
dove il pittore lavorava ed i luoghi da cui trasse ispirazione
per dipingere alcune delle sue opere più importanti.
L'abitato di Maloja si snoda lungo la strada che dal Passo conduce
al Lago di Sils. Alberghi, villini, la chiesa moderna e la chiesa
Bianca più arretrata in direzione del lago, costituiscono
questo piccolo centro dell'Alta Engadina assai frequentato dai
turisti sia nella stagione estiva che in quella invernale: numerosi
sono infatti gli itinerari escursionistici e di alta montagna
, i percorsi in mountain bike e, in inverno, le spettacolari
piste per lo sci da fondo.
Dal Passo si può percorrere a piedi la strada romana in
direzione di Casaccia, oppure salire verso il Piz Lunghin ed
il Passo del Settimo. Sempre a piedi si ritorna in territorio
italiano attraverso il Passo del Muretto che permette di collegare
l'Engadina con la Val Malenco.
In automobile invece, dal Passo del Maloja si raggiungono in
breve tempo le note località turistiche di Sils, Silvaplana
e St.Moritz.
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