La strada del Passo del Bernina, generalmente aperta dai primi
di giugno alla fine di ottobre, mette in comunicazione la Valtellina
con l'Alta Engadina. L'itinerario prende avvio da Tirano nota
soprattutto per il monumentale Santuario dedicato alla miracolosa
Madonna.
Il percorso tra Sankt Moritz e Tirano e' di 58 chilometri percorribili
sia in automobile che in ferrovia a bordo del suggestivo trenino
rosso del Bernina Express.
La ferrovia si svolge per lunghi tratti a lato della strada,
per altri viaggia in mezzo a fitti boschi che si alternano a
rocce e dirupi con panorami mozzafiato.
Il suo tracciato di 61 chilometri a trazione elettrica con scartamento
ridotto, rappresenta la più alta linea d'Europa senza
cremagliera.
La strada si inoltra verso la Valle di Poschiavo proprio all'altezza
del Santuario sopra il quale si affaccia, arroccata sopra un
dirupo, la chiesa romanica di Santa Perpetua con l'ospizio medioevale.
A pochi chilometri si trova la frontiera con la Svizzera che
immette nella Valle Poschiavina occupata nel fondovalle dal lungo
bacino del Lago di Poschiavo.
Alla sua estremità settentrionale e' situato il tranquillo
paese di Le Prese, luogo di villeggiatura soprattutto per chi
pratica gli sport d'acqua. Centro piu' importante della valle
e' Poschiavo posto in vista dei ghiacciai del Bernina.
La piazza centrale e' caratterizzata dalla presenza di nobili
case ed edifici monumentali che testimoniano l'importanza del
paese sin dall'età medioevale. Dominano l'abitato le tre
torri della chiesa barocca, la torre del municipio e quella della
collegiata. La chiesa conventuale di S.Vittore, con un campanile
romanico del XIII secolo, presenta un coro gotico. Accanto l'oratorio
settecentesco di S. Anna con pitture illusionistiche e la cappella
di S. Maria Presentata della fine del XVII secolo.
Al di la' della ferrovia sorgono la chiesa altomedioevale di
S. Pietro ed i resti del castello Olzate eretto dai Visconti.
Isolata rispetto al paese, sopra un'altura, si trova la chiesa
barocca di Santa Maria Assunta decorata con affreschi e stucchi.
Nell'estate del 1987 Poschiavo ha subito notevoli danni a causa
di alcune rovinose frane provenienti dalla Val Varuna che hanno
distrutto completamente numerose case e danneggiato i primi piani
di molti edifici. I lavori di ricostruzione, oggi ultimati, hanno
conferito alla cittadina la tradizionale vivacità commerciale
e culturale.
La salita verso il passo comincia dopo la frazione S.Carlo oltre
la quale il panorama offre ampie viste sui due versanti della
valle.
A Cavaglia, il cui suolo e' costituito dai detriti del ghiacciaio
Palù, un tempo era situata la stazione di cambio dei cavalli.
In pochi chilometri l'ambiente muta decisamente: al clima ed
alla vegetazione quasi mediterranei che contraddistinguono Tirano,
si passa a quelli tipicamente alpini con il paesaggio dominato
dall'imponente presenza dei ghiacciai.
Immediatamente prima del passo, a destra, una diramazione della
strada permette di raggiungere la cittadina italiana di Livigno
attraverso il Passo della Forcora.
Ormai in prossimità del passo troviamo il piccolo lago
della Crocetta accanto al quale fu costruito nel 1879 l'Ospizio
Bernina, oggi riadattato come albergo e ristorante.
Un tempo era dotato di ampi spazi recintati poiché, nel
secolo scorso, vi sostavano i mercanti di bestiame diretti alle
fiere di Tirano. Ad essi ben presto si aggiunsero ricchi commercianti
e banchieri ma anche letterati, artisti e regnanti di tutta Europa.
Dal belvedere, sul lato opposto della strada, si gode la vista
di un grandioso panorama verso i ghiacciai del Pizzo Palu', Bellavista
e Bernina, la diga del Lago Bianco con le acque color verde opalino
e, poco più a sud, il Lago Nero così chiamato per
la colorazione scura delle sue acque.
Dall'ospizio si raggiunge a piedi, in circa dieci minuti, la
stazione della ferrovia retica che costeggia il Lago Bianco e
qui tocca il punto più alto del percorso. In prossimità
della diga, una tabella ci informa che ci troviamo presso uno
spartiacque naturale: da un lato, il Lago Bianco con le sue acque
dirette verso l'Adda e quindi il Mare Adriatico, dall'altro il
Lago Nero, tributario dei corsi d'acqua che confluiscono nel
mar Nero.
Oltre che il confine naturale, lo spartiacque segna anche una
frontiera linguistica e culturale: in Engadina si parla, infatti,
il romancio mentre nella Valle di Poschiavo l'italiano.
A Curtinatsch una funivia conduce al comprensorio sciistico di
Piz Lagalb ove si trova l'Alpinarium, il più alto zoo
alpino europeo popolato da stambecchi, camosci e marmotte.
Subito dopo, sul versante opposto della valle si incontra la
funivia del Monte Diavolezza con la quale si raggiungono quasi
tremila metri. Il panorama sulle cime alpine e' uno dei piu'
imponenti: dominano la scena il Pizzo Bernina (m.4049), il Pizzo
Palu (m 3906) ed il Morteratsch (m 3751).
Altrettanto spettacolare e' il panorama che si apre lungo la
strada in località Montebello dove grandiosa e' la vista
sul ghiacciaio del Morteratsch circondato dalle cime circostanti.
Nella valle, il centro di maggior richiamo turistico e' Pontresina
dove numerosi sono gli alberghi e le residenze di vacanza.
La cittadina si contradistingue per la sua eleganza e la posizione
favorevole allo sbocco della Val Roseg. In centro sorge la chiesa
riformata del XVII - XVIII secolo mentre in posizione isolata
si trova la chiesa romanica di Santa Maria decorata da numerosi
affreschi di pittori italiani del XIII e XV secolo ed un soffitto
ligneo dipinto. Poco lontano e' ben conservata la torre pentagonale
Spaniola del XII secolo.
Fin dal 1854 Pontresina si trova citata nell'elenco delle località
in cui si trovano "locande storiche alpine". Il "Krone",
descritto dal Murray come "buono, molto conveniente ma
chiassoso di notte" divenne, in seguito, il luogo di
ritrovo degli alpinisti. Nel luglio 1861 invece, Hardy e Kennedy
partirono dalla locanda Gredig per la salita al Pizzo Bernina.
Coolidge, nella sua indagine su ospizi ed antiche locande alpine,
ritiene che la scelta dipese probabilmente dal maestoso paesaggio
della Valle di Roseg che si godeva dalle finestre di questa locanda.
Prima di arrivare a Celerina, una funicolare porta al belvedere
panoramico sull'Alta Engadina di Muottas Muragl.
A destra, sopra un'altura, la singolare chiesa romanica di San
Gian con due campanili: uno di essi ha il tetto parzialmente
distrutto a causa di un fulmine.
La strada si biforca: da un lato si prosegue verso la nota stazione
turistica di St. Moritz ed il Passo del Maloja, dall'altro ci
si inoltra nella Bassa Engadina.
La ferrovia del bernina
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