<> Monte Barro

 


L'antica mulattiera per l'Eremo del Monte Barro
di Franchi Rosalba

mappa

Considerato un monte orfano per la sua posizione isolata, il Monte Barro, attorniato dai laghi di Annone, Garlate e dal ramo lecchese del Lago di Como, è un luogo che sorprende per la ricchezza naturalistica, storica e culturale.

L'ambiente naturale è di particolare valore per l'elevata biodiversità e le molteplici specie di flora presenti: la pulsatilla montana, che compare nello stemma del Parco del Monte Barro, è stata scelta come fiore simbolo. La localizzazione lungo una delle rotte migratorie degli uccelli ha reso quest'area anche un luogo privilegiato per lo studio dell'avifauna. La realizzazione di alcuni percorsi botanici guidati e la creazione della Stazione ornitologica sperimentale di Costa Perla hanno valorizzato e reso fruibile queste particolarità del luogo, costituitosi come Parco Regionale nel 1983.

laghi

Negli anni successivi il Monte Barro è stato oggetto di campagne di scavi archeologici che hanno portato alla luce, ai Piani di Barra, i resti di un castello di età gota (V- VI secolo) di cui sono stati riconosciuti un sistema difensivo ed un'area abitata. Sono stati ritrovati i resti di dodici edifici di cui uno, di dimensioni maggiori, potrebbe essere ricondotto all'abitazione del capo villaggio. Distrutto attorno alla seconda metà del VI secolo, l'insediamento è oggi visitabile liberamente seguendo un percorso guidato da pannelli esplicativi. Nelle immediate vicinanze, percorrendo il Sentiero delle torri, si possono osservare i resti delle mura di fortificazione e delle antiche torri di guardia. Poco più a monte, in località Eremo, è visitabile (mercoledì pomeriggio, sabato e domenica) l'Antiquarium dove sono esposti i reperti rinvenuti nel corso degli scavi archeologici.

Numerosi sono i sentieri che permettono di scoprire tutta l'area attorno al Monte Barro fino a raggiungerne la vetta: una efficace segnaletica e numerosi pannelli esplicativi indicano con precisione i diversi percorsi che l'attività di numerose associazioni di volontari cura e mantiene nel tempo. Alcune aree attrezzate per il ristoro ed il gioco dei bambini rendono il luogo particolarmente frequentato soprattutto in estate.

Ai Piani di Barra ed all'Eremo si può arrivare in auto percorrendo la vecchia carrozzabile (la domenica il traffico è limitato ed il servizio è assicurato da una navetta in partenza da località Fornaci) ma la via più consona resta l'antica mulattiera che da Galbiate, in poco più di un'ora, permette di raggiungere la chiesa di Santa Maria al Monte Barro.

chiesa

Pur non essendoci dati certi sulla sua origine, già nel XIII secolo è documentata la presenza di una chiesa dedicata a San Vittore. Tra 1400 e 1500 l'edificio fu ampliato e, in seguito ad un fatto miracoloso, fu intitolata alla Beata Vergine. Secondo la tradizione alcune persone, intenzionate a portare a valle la statua della Madonna persero la vista: per riacquistarla furono costretti a deporre l'effigie sacra lungo il sentiero, presso un macigno sporgente dove oggi sorge l'edicola della Madonna detta di Infra. Davanti ad essa sostano i pellegrini per pregare oppure chiedere la guarigione di una parte del corpo appoggiandola alla roccia taumaturgica. Nella chiesa (attualmente chiusa per restauri perchè colpita da un fulmine) un medaglione affrescato ricorda l'evento prodigioso mentre il simulacro della Madonna è racchiuso in una nicchia che sormonta l'altare ligneo di gusto barocco.

Nel 1488, accanto alla chiesa, fu costruito anche un piccolo convento per accogliere i frati francescani. Pare che, prima del loro arrivo, Padre Bernardino Caimi avesse intenzione di realizzare in loco un Sacro Monte ma, non trovando consensi tra la popolazione, lasciò Galbiate e si rivolse alla comunità di Varallo Sesia dove riuscì a portare a compimento il suo progetto.

All'Eremo del Monte Barro, soppresso in età napoleonica, fu concesso il raro privilegio del “Perdono d'Assisi”, cioè l'ottenimento dell'indulgenza plenaria dal mezzogiorno del primo agosto alla mezzanotte del 2 agosto.

mulattiera

Nel corso dei secoli la mulattiera che conduceva al convento fu regolarmente frequentata dai pellegrini ma anche dai contadini che coltivavano le terre e i boschi circostanti. A partire dal 1889 il sentiero fu percorso anche da cavalli e portantine che accompagnavano i turisti al Grande Albergo del Monte Barro rimasto in funzione sino al 1927. Negli anni immediatamente successivi la struttura fu utilizzata come sanatorio e venne costruita la carrozzabile che lo collegava a Galbiate.

La mulattiera, però, continuò ad essere percorsa e transitata soprattutto in occasioni delle processioni che, dalla Parrocchia di Galbiate, salivano a Santa Maria di Monte Barro il lunedì dell'Angelo.

Dopo essere stato ampiamente ristrutturato ed ingrandito, l'edificio dell'originario Albergo rimase per anni in uno stato di completo abbandono. Oggi è divenuto di proprietà del Parco Monte Barro che, dopo una ristrutturazione, ne ha ricavato un Centro Visitatori con annesso Laboratorio didattico, l'Antiquarium, un bar ristorante ed un ostello

Rosalba Franchi,  luglio 2014    

vetta

 

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