ANTRONA Pass (2844 m)


Al Passo di Saas (Passo di Antrona per quelli della Valle di Saas) oltre all’ampio panorama sui 4000 del Miscabel, si può ancora vedere la “sosta” dove sono state ritrovate le monete dell’età romana ora conservate nel comune di Antrona. Salita poco ripida. E' il percorso più facile dalla valle di Saas ai laghi italiani. Un tempo i muli passavano per questo passo fra il Latelhorn e Jazzihorn. La discesa verso l'italia è abbastanza pendente fino al lago di Cingino. Da Almagell ad Antronpiana nove ore.” Così ne parla alla fine dell'ottocento Whimper.

Si dice che gli abitanti di Antronapiana fossero chiamati "Sòss" dagli abitanti del resto della valle e che tale nome sia stato loro attribuito non tanto per la vicinanza della valle di Saas, ma in quanto emigrati da una colonia italiana della valle di Saas, qui stabilitasi provenendo dalla valle Anzasca verso la metà del XIII secolo.

In un documento del 1217 il vescovo di Sion chiede che la strada d'Androna debba essere conservata e difesa e, nel 1267, in un trattato concluso tra i vescovi di Sion e di Novara si legge: "oltre la via del Sempione, stavano aperti i passi di Formazza (Gries), di Devero (Albrun), d'Antrona e di Macugnaga". Si riconosce quanto importanti potessero essere questi valichi già nel XIII secolo.

Dalle antiche cronache di Saas citate da Venetz, abate di Saas nel 1825, si legge: "nel 1440 gli antichissimi percorsi alpini vennero riparati dagli abitanti di Sion e d'Antrona: ogni parte era impegnata a mantenere il tratto relativo al proprio versante fino al culmine". E ancora: "in altri tempi si passava frequentemente a cavallo e con grande varietà di bestiame e molta mercanzia attraverso Antrona e Macugnaga; già nel 1440 si riteneva che questo passo fosse frequentato da tempi immemorabili".

È quindi evidente che il passo d'Antrona (sul cui versante valiesano si stende un piccolo ghiacciaio) è un passo molto antico e, solamente dopo la grande frana (che nel 1642 distrusse quasi completamente il villaggio omonimo e creò il  lago) e la successiva costruzione (tra il 1801 e il 1805) della strada che valica il Sempione, perse la sua vitale importanza per conservarne una solamente storica.

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