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http://www.ferrovieincalabria.it/

Il 23 agosto, per merito dell’Associazione Ferrovie in Calabria, guidata da Roberto Galati, che si sta battendo da un decennio per la salvaguardia e il ripristino di molte linee abbandonate, e per impedire il depotenziamento in atto della Ferrovia Calabrese, è ritornato a viaggiare il Brutia Express, treno a vapore a scartamento ridotto delle Ferrovie della Calabria, unico esemplare attualmente funzionante in tutta Italia. E’ la quarta volta che la storica locomotiva torna a sbuffare, il primo viaggio, dopo tanti anni di “riposo”, lo ha effettuato nel 2014.

Il Brutia, partendo da Cosenza, ha raggiunto Rogliano, ed ha visto coinvolti 120 partecipanti e varie attività commerciali della zona. Un piccolo ma importantissimo viaggio, per il futuro di una tratta di Ferrovia storica, perché ha dimostrato il crescente interesse delle imprese del comparto economico e turistico delle zone interessate dal percorso, e dei cittadini, che sperano finalmente in una linea per pendolari, che agevoli i viaggi quotidiani.

La Ferrovia Silana è una delle Ferrovie Storiche in Italia, il primo progetto risale al XIX secolo e prevedeva il collegamento di Cosenza al porto di Crotone, attraversando l’altopiano della Sila.


percorso

Per varie problematiche, legate soprattutto a contestazioni tra comuni interessati alla tratta, enti vari e privati cittadini, solo il 26 gennaio 1911, la “Meditarrena Calabro Lucana” ottenne le concessioni di legge, e tra il 1916 e il 1956 vennero realizzati i tratti Cosenza-Pedace, Pedace-San Pietro in Guarano, San Pietro in G.-Camigliatello- Camigliatello-San Giovanni in Fiore. L’ultimo tratto mancante, da San Giovanni in Fiore a Petilia Policastro, che avrebbe collegato Cosenza al porto di Crotone, non venne mai realizzato.

La Ferrovia Silana a scartamento ridotto, è stata una delle opere di ingegneria ferroviaria più importante d’Italia, basti solo un dato, partiva dalla valle del Crati, a 232 metri sul livello del mare, e raggiungeva il tetto massimo della Ferrovia Italiana, in località San Nicola Silvana Mansio, posta a 1405 metri slm.


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Per poter superare un simile dislivello, furono utilizzate tecniche ingegneristiche che all’epoca erano all’ avanguardia.

Senza addentrarci in problematiche tecniche, vale la pena però di ricordare:

  • Il viadotto in curva all’uscita della Stazione di San Pietro da cui si poteva ammirare tutta la vallata;
  • l’ecoidale, indispensabile per superare un dislivello di quasi 100 metri tra le stazioni di Casole-Trenta e Pedace;
  • Il lungo viadotto con leggera conformazione a S, dopo Camigliatello, uno dei più lunghi della linea, ancora visibile dalla Strada Statale 107

Noi che non abbiamo avuto la possibilità di viaggiare in quegli anni, possiamo solo chiudere gli occhi e immaginarci a bordo del treni, ammirando dai finestrini, gli splendidi panorami della Sila che scorrevano veloci.

Alla fine degli anni novanta, per scelte regionali e nazionali, si preferì privilegiare il trasporto su strada, e per la Ferrovia Silana iniziò il declino, dal 1997 in pratica, la linea verrà utilizzata solo per treni turistici e solo per brevi periodi e poche tratte.

Torniamo all’attualità, lo scorso 8 marzo, in occasione della Giornata delle Ferrovie Dimenticate, a San Giovanni in Fiore, si è tenuto un convegno sulla fattibilità del ripristino della ferrovia silana.


viadotto

http://www.webalice.it/robertotroiano/sitofs/aggrubrica7.htm

L’Associazione Ferrovie in Calabria, ha presentato uno studio di fattibilità sulla riapertura della ferrovia. Lo studio presentato è diviso in quattro lotti:

  • Lotto 1: Cosenza-Rogliano, già in pratica attivato con percorrenza di treni storici a partire dal marzo 2014
  • Lotto 2: Pedace-Camigliatello Silano, è il lotto che richiede maggior interventi strutturali e di sicurezza
  • Lotto 3: Camigliatello- San Nicola Silvana Mansio, è la parte che richiede meno interventi di opere di ripristino e sostegno
  • Lotto 4: San Nicola-San Giovanni in Fiore.

Le difficoltà sono essenzialmente due: il reperimento dei fondi necessari alle opere, e la volontà politica regionale di ridare priorità al trasporto su rotaia.

Ci si augura che le future decisioni che prenderà la nuova giunta Regionale della Calabria, tengano in considerazione i benefici in termini di impatto ambientale e qualità della vita, oltre alla reale possibilità che il ripristino della Ferrovia Silana possa arginare lo spopolamento della Sila, in atto da diversi decenni, e per cause differenti. Le scelte apparentemente più semplici e remunerative non sono sempre le migliori. Possiamo solo sperare che grazie ai fondi europei, si possano realizzare le opere necessarie, privilegiando, per una volta, l’interesse pubblico al privato.

Nel frattempo l’associazione già citata, i Comuni interessati, Enti e comitati vari stanno promuovendo importanti iniziative, dalla petizione rivolta alla Regione per chiedere il ripristino della linea, alle giornate dedicate alla pulizia di tratte e stazioni.

Grazie alla loro pressione mediatica, il 24 luglio scorso sono partiti i lavori di disboscamento della tratta Camigliatello-San Giovanni in Fiore, e attualmente, è in atto, su Change.org, una raccolta firme per la salvaguardia della storica linea ferrata.


Per approfondire:

https://it.wikipedia.org/wiki/Ferrovia_Cosenza-Camigliatello-San_Giovanni_in_Fiore
https://ponticarta.wordpress.com/2015/08/24/ripercorrendo-brutia-express/
http://www.webalice.it/robertotroiano/sitofs/aggrubrica7.htm
http://www.ferrovieincalabria.it/
http://www.museoferroviariopiemontese.it/


Settembre 2015, Stefania Maida