IL SACRO MONTE DI ORSELINA (Locarno)

compianto

Dal lungolago di Locarno il suo profilo addossato alla montagna è ben riconoscibile. Il Santuario della Madonna di Orselina, con il suo particolare Sacro Monte, sembra proteggere dall’alto la città sempre così animata. Dal centro i cartelli segnalatori indicano una comoda strada per arrivarci in automobile ma la salità è decisamente più pittoresca se, dalla stazione ferroviaria, si sale sulla funicolare per Orselina che, in pochi minuti, arriva in prossimità del Santuario. Per chi ancora volesse avvicinarsi alla chiesa con la devozione di un antico pellegrino, c’è la possibilità di salire a piedi.

La prima parte del percorso si svolge all’interno della città: dalla piazza centrale di Locarno si percorrono strade dai nomi significativi come via delle Monache, dove sorgono il convento e la chiesa di Santa Caterina e, per un breve tratto, via dei Cappuccini lungo la quale era ubicato l’antico monastero dei Santi Rocco e Sebastiano, ora occupato dal Collegio Sant’Eugenio.

salita-belvedere
Il Sacromonte dall'albergo Belvedere
Annunziata
La cappella dell'Annunziata

La salita segue la via al Sasso che raggiunge il panoramico albergo Belvedere circondato da un vasto parco. La strada conduce alla Cappella dell’Annunziata che accoglie la pietra tombale con il ritratto del committente del Sacro Monte, Fra Bartolomeo d’Ivrea. Fu proprio questo frate che viveva nel convento di S. Francesco a Locarno, a promuovere la costruzione di questo santuario e del suo Sacro Monte. Nella notte tra il 14 ed il 15 agosto 1480 Fra Bartolomeo vide miracolosamente apparire la Madonna con il bambino sul sasso di Orselina: in quel luogo egli fissò la sua dimora da eremita e, circa dieci anni dopo, grazie alle generose donazioni, diede inizio alla costruzione di una chiesa organizzata secondo il modello dei Sacri Monti con cappelle processionali ai lati della strada.
Nel 1621, durante i lavori di ampliamento della chiesa superiore e sistemazione della strada delle cappelle, fu posizionata una Via Crucis detta anche Nuova Strada con una serie di edicole decorate nel 1903 con pregevoli bassorilievi dipinti eseguiti dallo scultore Giovanni Maria Fossati. La Via Crucis conduce direttamente sotto il sagrato del Santuario, punto finale della via processionale.


Via Crucis
Edicole della Via Crucis
pannelli
Bassorilievo in ghisa nella X stazione della Via Crucis

Poco oltre la chiesa dell’Annunziata sorge la Cappella della Visitazione: in essa si trovano statue di terracotta della prima metà del Seicento attribuibili a Francesco Sala. Di seguito le cappelle della Natività e dell'Adorazione dei Magi.

Natività
Adorazione

Le cappelle dell’Ultima Cena e della Pentecoste si trovano in prossimità del Santuario, all’interno del cortile del convento. Le pregevoli statue in terracotta degli anni 1620-30 sono presumibilmente modellate da Francesco Silva, artista che lavorò anche per il Sacro Monte di Varese. In una nuova cappella sono state collocate opere lignee provenienti da una bottega artistica milanese del XV secolo raffiguranti la Deposizione. Allo stesso periodo risale la statua lignea della Pietà posta in una cappella all’interno del convento dove si trova anche quella con l’altare rinascimentale del Compianto, gruppo scultoreo tardogotico con sfondo dipinto in epoca barocca.

Ultima Cena
deposizione
Compianto

La cappella della Resurrezione è posta ad ovest, sopra il convento. Fu ricostruita nel 1887 e contiene statue di Alessandro Rossi.
La chiesa di pellegrinaggio, come quella del Sacro Monte di Varese, è dedicata a S. Maria Assunta. L’ampio sagrato è affiancato dal campanile neoromanico e da panoramiche gallerie di portici costruiti nel XVII secolo ed in epoca più recente per collegare direttamente la chiesa al convento.
Il Santuario, che sorge su uno sperone roccioso terrazzato artificialmente, sorse nel XVI e nel primo XVII secolo ma fu rimaneggiato esternamente all’inizio del XX secolo.

Santuario

L’interno è particolarmente ricco di stucchi e fregi. Sull’altare maggiore a ciborio è collocata la statua lignea della Madonna miracolosa con il Bambino della seconda metà del Quattrocento.
Di notevole valore artistico l’altare della navata meridionale con la pala lignea raffigurante la Fuga in Egitto, opera del 1520 di Bartolomeo Suardi detto il Bramantino.
Particolare interesse suscita anche, nella prima cappella a sinistra, la Deposizione dipinta da Antonio Cisieri a Firenze intorno al 1870, rappresentazione quasi fotografica d’intenso realismo. La grande devozione dei numerosi fedeli che giungono al Santuario è testimoniata dagli espressivi ex voto presenti in tutta la chiesa.


altare
Fuga in Egitto

Dio


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 Fotografie: Dario Monti                                               

Febbraio  2023 - Rosalba Franchi