Castel Trotsburg e la viabilità nella valle dell'Isarco

castello in una stampa 1800

Da secoli si erge imponente ed austero a sbarrare l'imbocco della Val Gardena e controllare la valle dell'Isarco che da Bolzano risale sino al Passo del Brennero. Sentinella che, in passato, ha visto transitare soldati e mercanti accompagnati da lunghe file di some e, in anni più recenti sulla sottostante autostrada del Brennero, autotreni carichi di mercanziee frotte di sciatori e vacanzieri innamorati delle Dolomiti.

Al Castello di Trotsburg (o Castelforte), uno dei più grandiosi complessi fortificati dell'Alto Adige, si accede dall'abitato di Ponte Gardena seguendo l'antica mulattiera che permetteva di raggiungere l'omonima valle e l'Altopiano dello Sciliar.
Il suo aspetto evidenzia la forza dell'impianto difensivo la cui parte più antica risale all'inizio del XII secolo. La poderosa struttura della Porta di San Michele immette nell'area antistante il castello: caratterizzata da un arco a sesto acuto fu eretta dai Signori di Villandro intorno al 1200.
La fortificazione si articola attorno al mastio rialzato e parzialmente intonacato tra il 1594 e il 1625.


Castello Trotsburg
Il castello visto dalla valle dell'Isarco
Porta san Michele
Porta di San Michele
Valle Isarco
Valle Isarco e la strada che sale al castello

Dalla fine del Trecento per quasi seicento anni è stato la dimora dei Conti di Wolkestein - Trostburg che lo trasformarono in una residenza signorile ampliandolo ed abbellendolo.
Tra gli altri ospitò il poeta e compositore medioevale Oswald von Wolkenstein, figura di spicco non solo per le sue qualità letterarie ed artistiche ma anche per i numerosi viaggi in Europa e nei territori islamici svolti in qualità di ambasciatore. In suo onore, ogni anno a Castelrotto, si svolge la Cavalcata che porta il suo nome e che prende avvio proprio dal Castello di Trotsburg.


da val Gardena
  Il castello visto dalla val Gardena
Osvald
Oswald, letterato, musicista e ambasciatore
Cavalli al castello
Cavalli allevati al castello


Soffitto dipinto
Il soffitto in legno dipinto della cappella

La visita guidata del maniero permette di conoscere non solo la storia del manufatto ma anche di scoprire le bellezze dei suoi ambienti interni: sale decorate con soffitti in legno istoriato di pregevole fattura, dipinti ed affreschi rinvenuti nel corso di recenti restauri che rappresentano vivaci scene di caccia all'orso ed al cervo.
Particolarmente preziosa la cappella con soffitto ligneo interamente dipinto e pitture raffiguranti la Madonna e i Santi tra cui spicca la speciale devozione a Sant' Antonio abate rappresentato, come nella tradizionale iconografia, con il porcellino e la campanella. Un'apertura laterale permetteva a chi si trovasse malato nell'attigua stanza da letto di seguire le funzioni religiose mentre una porta di ferro chiudeva la cappella preservandola dal fuoco in caso di incendio.

A raccontare e descrivere le sale del castello è una guida d'eccezione che, con passione ed ospitalità, accoglie i visitatori. Ora Teresa è l'unica custode residente ma da tre generazioni la sua famiglia è rimasta al servizio dei Conti di Wolkeinstein curandone anche le proprietà agricole ed i cavalli, ancora oggi presenti nell'apposito piano erboso predisposto per il loro pascolo.


salone
Salone
stemma
Stemma nobiliare
camera
Locale di soggiorno invernale

Acquistato dall'Associazione dei Castelli dell'Alto Adige di cui attualmente è sede, dal 1977 è stato aperto al pubblico ed ospita il Museo omonimo. Un museo il cui obiettivo è quello di destare interesse e curiosità nei confronti dei 750 castelli, residenze nobiliari e rocche che costituiscono una parte irrinunciabile della regione. Tra questi un'importanza particolare meritano i circa 80 castelli che ancora si conservano e costituiscono notevoli testimonianze della storia locale. All'interno del Museo accurate ricostruzioni e modellini tridimensionali ne descrivono i particolari architettonici.

Fotografie, Dario Monti 2023

Giugno  2023 - Rosalba Franchi